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Il progetto INDOOR: nuove prospettive per il trasporto di organi grazie alla tecnologia dei droni

Il progetto INDOOR: nuove prospettive per il trasporto di organi grazie alla tecnologia dei droni.

Il progetto INDOOR, promosso dalla Fondazione DOT in collaborazione con istituzioni e partner di eccellenza, continua a spingere i confini dell’innovazione nella logistica sanitaria. Xia Yu Qi, ingegnera aereospaziale, lavora al progetto presso il PIC4SeR – Politecnico di Torino Interdepartmental Centre for Service Robotics con una borsa di ricerca erogata da DOT grazie al sostegno del Centro Nazionale Trapianti (CNT). Il report scientifico dell’attività progettuale sviluppata grazie al contributo del CNT offre uno sguardo approfondito sui progressi raggiunti e sulle soluzioni tecniche sviluppate per rendere il trasporto di organi e materiale biologico tramite droni sempre più sicuro ed efficiente.

Il cuore del progetto: sicurezza e innovazione

INDOOR mira a rivoluzionare il trasporto di materiale biologico, riducendo i tempi critici per la donazione e aumentando la sicurezza e la tracciabilità del processo. Tra i risultati principali, spicca lo studio dello sviluppo di capsule intelligenti per preservare la temperatura, l’igiene e l’integrità degli organi trasportati.

Droni e vibrazioni: test e soluzioni tecniche

Un aspetto cruciale affrontato è stato l’impatto delle vibrazioni dei droni sul materiale trasportato. Utilizzando avanzate simulazioni con shaker e test reali, il team ha verificato che sangue e campioni biologici non subiscono alterazioni significative durante il volo. Questo è stato reso possibile grazie a capsule appositamente progettate con materiali smorzanti, come schiume poliuretaniche, e l’uso di sensori avanzati per monitorare le condizioni durante il trasporto.

Una nuova frontiera nella logistica sanitaria

I progressi documentati nella relazione di Xia Yu Qi non si limitano alla fase sperimentale: le soluzioni tecniche sviluppate sono infatti pronte per applicazioni pratiche nelle missioni dimostrative previste tra le strutture ospedaliere torinesi. Una prima dimostrazione si è avuta in occasione del volo di test effettuato il 1 ottobre 2024 (leggi l’articolo), quando il drone di Abzero, partner progettuale di INDOOR, ha trasportato dei campioni biologici dal CTO alle Molinette. L’integrazione con droni di ultima generazione e il rispetto delle normative europee pongono le basi per una trasformazione radicale della logistica sanitaria, non solo in Italia ma anche a livello internazionale.

Grazie all’impegno di tutti i partner coinvolti ed al sostegno del Centro Nazionale Trapianti, INDOOR dimostra come la tecnologia possa essere una risorsa fondamentale per salvare vite, ottimizzando i tempi e le risorse nel sistema dei trapianti.

 

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PROGETTO INDOOR – USING DRONES FOR ORGAN TRANSPORTATION A TORINO VOLA IL DRONE PER IL TRASPORTO DI ORGANI E MATERIALE BIOLOGICO AL VIA LA SPERIMENTAZIONE, CON TRAGITTO DAL CTO ALLE MOLINETTE IL PROGETTO È PROMOSSO DA FONDAZIONE DOT – DONAZIONE ORGANI E TRAPIANTI E REALIZZATO CON IL PIC4SER DEL POLITECNICO DI TORINO E ABZERO

A Torino vola il drone per il trasporto di organi e materiale biologico

progetto INDOOR – usINg Drones fOr Organ tRansportation

A TORINO VOLA IL DRONE PER IL TRASPORTO DI ORGANI E MATERIALE BIOLOGICO
AL VIA LA SPERIMENTAZIONE, CON TRAGITTO DAL CTO ALLE MOLINETTE

Il progetto è promosso da Fondazione DOT – Donazione Organi e Trapianti
e realizzato con il PIC4SeR del Politecnico di Torino e ABzero

 

Torino, 1 ottobre 2024 – Il primo ottobre il cielo di Torino ha ospitato il primo volo sperimentale per il trasporto di organi e di materiale biologico con drone. Il drone ha compiuto un tragitto fra la piattaforma dell’elisuperficie del CTO (Centro Traumatologico Ortopedico) e la Palazzina di Genetica delle Molinette. Una distanza di 500 metri in linea d’aria, tra due presidi ospedalieri dell’AOU Città della Salute e della Scienza di Torino, coperta sorvolando in modalità di navigazione automatica un tratto urbano della città di Torino e un tratto del fiume Po. Il drone ha trasportato campioni biologici all’interno di una capsula appositamente progettata.

L’avvio della sperimentazione sul campo è un momento importante per il progetto INDOOR – usINg Drones fOr Organ tRansportation promosso da Fondazione DOT Onlus- Donazione Organi e Trapianti in collaborazione con partner istituzionali e tecnici: il Centro Regionale Trapianti di Piemonte e Valle d’Aosta, il PIC4SeR del Politecnico di Torino (PoliTo Interdepartmental Center for Service Robotics), l’AOU Città della Salute e della Scienza di Torino, l’Università degli Studi di Torino, la Città di Torino, il Centro Nazionale Trapianti, l’ENAC (Ente Nazionale per l’Aviazione Civile), Mavtech (società di sviluppo di prodotti innovativi per la sorveglianza aerea e per il supporto operativo rivolto ad applicazioni civili), ABzero (startup che ha progettato e brevettato un contenitore sensorizzato per il trasporto di materiale biologico e di organi tramite drone).

“L’utilizzo di droni nel trasporto di organi e materiale biologico è un passo avanti significativo per la tecnologia e la scienza medica, ma soprattutto per tutti coloro che sono in attesa di trapianto – afferma Mauro Rinaldi, Presidente della Fondazione DOT e Direttore Centro Trapianti di Cuore e Polmone delle Molinette –. Ridurre in maniera significativa tempi e rischi per il trasporto di organi è uno degli obiettivi che abbiamo tutti noi che operiamo in questo campo. E passare dai trasferimenti su strada, condizionati dai rallentamenti e dagli inconvenienti dovuti al traffico, a quelli con drone, decisamente più efficienti per velocità e sicurezza, va nella direzione di tale obiettivo e dell’interesse dei pazienti. Siamo orgogliosi di promuovere questo progetto e ringraziamo tutti i partner che insieme a Fondazione DOT vi stanno lavorando fin dall’inizio, perché dalla sperimentazione si passi presto all’impiego reale. Il volo non poteva che realizzarsi presso Città della Salute, ospedale che si colloca al vertice in Italia per l’attività di trapianto. Sappiamo che molteplici innovazioni importanti per la medicina sono scaturite grazie ai trapianti. Per questo, insieme a Giovanni La Valle, Direttore Generale dell’AOU Città della Salute e della Scienza di Torino, siamo orgogliosi che il nostro ospedale sia impegnato nella ricerca e sviluppo in questo settore”.

Il volo realizzato il primo di ottobre apre la sperimentazione sul campo sia del drone sia della capsula che conterrà il materiale biologico. Altri voli sperimentali saranno realizzati per mettere a punto la tecnologia definitiva che sarà poi utilizzata per i trasferimenti reali di organi e materiale biologico.

La Città di Torino e la Drone Unit della Polizia Municipale hanno avuto un ruolo fondamentale per la realizzazione del volo supportando e facilitando le procedure di autorizzazione e garantendo la piena sicurezza della sperimentazione attraverso l’impiego di 24 unità delle forze dell’ordine. Inoltre, l’iniziativa Torino City Lab e la Casa delle Tecnologie Emergenti di Torino hanno contribuito e contribuiranno in maniera significativa alla realizzazione e divulgazione dei risultati tecnici del progetto INDOOR.

Fra i partner del progetto, la start up ABzero, incubata preso il Polo Tecnologico di Navacchio, spin off della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa, si è occupata di guidare l’iter autorizzativo per poter effettuare le operazioni di volo secondo la procedura richiesta da ENAC.

Inoltre, l’azienda ha offerto il suo sistema multimodale brevettato, composto di drone multicottero elettrico, capsula intelligente e software integrati, per la consegna di sangue, emocomponenti, organi, medicinali e vaccini, che abilita il personale medico all’utilizzo di droni in maniera semplice e immediata, nel rispetto delle normative vigenti, garantendo la qualità del bene trasportato e il controllo costante della consegna automatica in totale sicurezza.

Il punto centrale dell’innovazione di ABzero è la Smart Capsule®, un contenitore medicale dotato di intelligenza artificiale e provvisto di speciali sensori per il mantenimento della temperatura, del pH, dell’umidità e dell’emolisi del sangue. La capsula è in grado di trasportare in totale sicurezza materiali biomedicali urgenti quali emocomponenti, farmaci e in futuro organi.

Attraverso un’applicazione mobile dedicata è possibile attivare un volo completamente autonomo, ovvero far viaggiare il drone a una distanza che non consente al pilota remoto di rimanere in contatto visivo diretto e costante con il velivolo ma gli permette di supervisionare le operazioni da remoto, mentre l’Intelligenza Artificiale di bordo monitora e gestisce automaticamente le condizioni ambientali, l’integrità dei beni salvavita e la sicurezza delle operazioni di volo.

L’uso di droni al servizio della medicina è un’innovazione che porterà vantaggio a tutto il sistema sanitario pubblico.

I costi che si sostengono attualmente per il trasporto su strada o tramite elicottero, non solo di organi ma anche di farmaci e altri presidi spesso vitali, saranno ridimensionati in maniera significativa grazie all’impiego dei droni, con un consistente risparmio complessivo su tutta la filiera.

Non solo: la sperimentazione avviata a Torino col primo volo sperimentale del progetto INDOOR apre la strada ai voli con droni in ambiente urbano, con molte possibili ricadute utili per il trasporto di beni per utilità pubblica, non solo di tipo medico, in aree densamente popolate.

 

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Scarica il comunicato stampa

 

 

Nuova ricercatrice progetto INDOOR

Una nuova ricercatrice lavora sul progetto INDOOR grazie a Fondazione D.O.T.

La nostra Fondazione, grazie ai fondi raccolti dai propri sostenitori come il Centro Nazionale Trapianti, ha attivato una nuova borsa di ricerca per una studentessa del corso di laurea magistrale in Ingegneria Aerospaziale che lavorerà sul progetto “INDOOR (usINg Drones fOr Organ tRansportation)” per portare avanti prima i test necessari sui contenitori che trasporteranno gli organi, poi i primi test di volo dei droni.

IL PROGETTO

Progetto INDOOR Il droneQuando di pensa ai trapianti, il pensiero corre alle difficoltà chirurgiche e ai rischi di rigetto. I più attenti potrebbero pensare anche alla penuria di donazioni. Vi siete mai soffermati a pensare alla strada? Sì, la strada che l’organo deve percorrere tra il donatore e il ricevente. L’organo deve essere spostato in sicurezza, ma velocemente. Le operazioni tradizionali di trasporto, che avvengono su strada, spesso sono rallentate dal traffico: nel caso di ospedali periferici, il collegamento alla rete stradale può essere critico o difficoltoso. Un drone può essere la soluzione. 

Questo sta valutando il progetto INDOOR. Volare con un dispositivo, soprattutto in una zona trafficata, non è banale e richiede, oltre agli studi tecnici, un’accurata analisi del rischio, la stesura di documentazione dettagliata, e permessi. Per procedere ora servono le capacità di un ricercatore in Ingegneria Aerospaziale.

 

LA RICERCATRICE

Ricercatrice progetto INDOOR Dott_ssa Qi

La Dott.ssa Qi Xia Yu, classe 1998, laureata in Ingegneria Aerospaziale al Politecnico di Torino, è ora alla conclusione del percorso di laurea magistrale nel medesimo percorso di studi. Lo scorso novembre ha vinto una borsa di ricerca che le permetterà di scrivere una tesi sperimentale sul progetto INDOOR.
Questa borsa di ricerca vede due vincitori: la Dott.ssa Qi, che potrà “lavorare sul campo” alla sua tesi, e lo stesso progetto INDOOR, che potrà progredire grazie all’apporto di una giovane mente brillante e qualificata.

 

“È un immenso piacere per me collaborare con il gruppo di ricerca PIC4SeR del Politecnico di Torino e poter dare un contributo significativo ad un progetto attuale e di rilievo come lo è INDOOR, permettendomi, allo stesso tempo, di acquisire nuove competenze e una preziosa esperienza mentre termino il mio percorso di studi in Ingegneria Aerospaziale al Polito.” (Dott.ssa Qi)

Shaker progetto INDOOR

I PROSSIMI PASSI

La prima sfida che la Dott.ssa Qi affronterà con il resto del team di ricerca è valutare il rischio che il materiale biologico perda le proprie proprietà durante il volo a causa delle vibrazioni del drone. “Imiterà” le sollecitazioni del drone con l’ausilio di un macchinario – shaker –, in laboratorio. Come materiale biologico per i primi test, saranno utilizzate provette di sangue scartato dalla Banca del Sangue dell’Ospedale Molinette.

Inoltre, verranno testati diversi possibili contenitori, alla ricerca del più adeguato e sicuro.

 

E POI?

Poi verranno i test col drone all’interno dell’Università, i permessi ENAC, la sperimentazione su voli più ampi…
Ti racconteremo i progressi e le fatiche attraverso la nostra newsletter e i canali social delle Fondazione. Puoi contribuire anche tu al Progetto INDOOR. Questo Natale fai un dono alla ricerca.

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