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Nuovi traguardi per la Rete Trapianti Italiana nel 2023

Nuovi traguardi per la Rete Trapianti Italiana nel 2023

Il 2023 è stato un anno eccezionale per la Rete Nazionale Trapianti, con un significativo incremento dell’attività di donazione e trapianto in Italia. I dati parlano chiaro: sono stati effettuati 4.466 trapianti (+15,2% rispetto al 2022) e 1.667 donazioni (+14,2%), con il Paese che si posiziona al secondo posto in Europa per il tasso di donazione per milione di abitanti (28,2), dietro solo alla Spagna.

I tassi di donazione in Europa

I tassi di donazione in Europa: i dati per milione di popolazione.
(Immagine tratta dal Report Annuale 2023 della Rete Nazionale Trapianti.)

Per il Piemonte, la favorevolezza dei cittadini e la professionalità dei sanitari hanno permesso di raggiungere nel 2023 valori donativi straordinari. I donatori sono stati 179 (40,9 per milione di popolazione – pmp), in assoluto il miglior risultato di sempre e in aumento del 36% rispetto al 2022. Questo dato è in linea con l’incremento registrato a livello italiano, e pone la nostra regione ancora una volta fra quelle migliori per procurement di organi.

Le donazioni a cuore fermo (DCD) hanno segnato un aumento del 61%, contribuendo per il 12,6% al totale delle donazioni. Questo straordinario progresso riflette l’impegno della Rete e dei professionisti coinvolti, con 211 donatori DCD registrati nel 2023.

Nonostante i risultati positivi, rimangono sfide come il tasso di opposizione alla donazione, che si attesta al 30,3%, e la scarsa diffusione della donazione da vivente, con soli 387 trapianti effettuati nel 2023.

Il Report Annuale 2023 evidenzia una Rete Trapianti in continua crescita, capace di garantire nuove opportunità di cura e ridurre il numero di pazienti in attesa di un organo.

Qui si può consultare il report in versione integrale: C_17_cntPubblicazioni_636_allegato.pdf (salute.gov.it)

Stati generali della rete trapiantologica: bene ma occorre fare ancora meglio

Stati generali della rete trapiantologica: bene ma occorre fare ancora meglio.

Si è appena conclusa a Roma la consueta tre giorni della Rete Nazionale Trapianti. Oltre 400 addetti ai lavori si sono riuniti e, numeri alla mano, hanno presentato e discusso i dati di attività dell’anno che si è appena concluso.

Il 2023 è stato anno fantastico: 2.042 donazioni(+11,6%) e 4.462 trapianti pari a un incremento – rispetto al 2022 – del 15,1%, con un + 46% per i trapianti di cuore. Numeri di eccellenza che posizionano l’Italia seconda in Europa, dietro alla Spagna anche per il tasso nazionale di donazione. Se ci sono le ragioni per rallegrarsi, occorre non dimenticare però che oltre 8.000 pazienti vivono in lista d’attesa.

Il ministro Schillaci, intervenendo al convegno, ha sottolineato l’impegno a rendere sempre più efficiente la rete trapiantologica e a far crescere la cultura del dono. Su questo aspetto esistono marcate differenze regionali tra Nord e Sud.

Le prime tre Regioni nell’ipotetica classifica dei donatori sono l’Emilia-Romagna con 51,1 donatori utilizzati per milione di persone (pmp) , il Veneto con 46,4 e la Toscana con 45,6.

Il Piemonte e la Valle d’Aosta registrano delle ottime performance con, rispettivamente, 39 e 40,5 donatori pmp. Lontani i numeri delle regioni del Sud con l’eccezione della Sardegna.

I tassi di opposizione al prelievo di organi e tessuti sono rimasti invariati e il fabbisogno non è affatto soddisfatto. Nelle rianimazioni la percentuale di chi rifiuta la donazione è cresciuto sia pur di poco (+0,7) assestandosi allo 30,5%. Almeno in parte, questo dato risente del fatto che sempre più persone hanno registrato la loro volontà di dono o di rifiuto al momento del rinnovo della carta di identità. Nel sistema informativo trapianti sono oltre 18 milioni le dichiarazioni registrate e prossimamente in rianimazione giungeranno in misura sempre maggiore persone con consenso o opposizione già definiti.

Al rinnovo della carta di identità nel 2023 si sono espressi a favore della donazione dei propri organi 2,4 milioni di cittadini (68,5%) e coloro che si sono opposti sono stati 1,1 milioni (31,5%). Da questo scenario deriva la necessità di attivare forme rapide di dichiarazione preventiva di volontà – svincolata dai tempi del rinnovo del proprio documento – e di contestuale promozione della cultura del dono “È obiettivo prioritario” – ha affermato il ministro, anticipando che entro l’anno “l’attivazione del portale digitale del CIE permetterà ai cittadini di registrare la propria dichiarazione senza recarsi negli uffici anagrafe del proprio comune”.