Il ‘viaggio’ di un organo
Perché il ‘viaggio’ di un organo sia possibile occorrono innanzitutto due autori: il donatore, un cittadino che si è ammalato e che nonostante tutte le cure è deceduto, e il ricevente, un paziente che, grazie a quegli organi, torna ad una normale vita di relazione e lavorativa. Insieme a loro, c’è un’intera macchina di professionisti che si adopera per identificare i donatori e valutarne l’idoneità attraverso esami ematici, strumentali e, se necessario, anche biopsie.
Naturalmente occorre che questo potenziale donatore abbia espresso in vita la propria volontà donativa. «Dopo che è stata determinata la morte della persona – spiega la dottoressa Anna Guermani, coordinatrice regionale delle donazioni e dei prelievi – il Coordinamento Regionale interroga il Sistema Informativo Trapianti (SIT), un data base che raccoglie tutte le attestazioni di volontà alla donazione di organi espresse dai cittadini sul territorio. I sanitari, che hanno il delicato compito di spiegare ai familiari che il loro caro è deceduto, dopo aver accertato che abbiano compreso questa morte così “particolare”. Parlano loro della donazione, comunicano il risultato dell’interrogazione del SIT e, nel caso non ci siano registrazioni, chiedono ai familiari aventi diritto di testimoniare eventuali dichiarazioni del parente o di prendere loro una decisione riguardo la donazione degli organi. In assenza di familiari aventi diritto, se non ci sono dichiarazioni scritte, si procede alla donazione. Se il donatore è un minore, entrambi i genitori devono essere d’accordo alla donazione». Nel frattempo il Centro Trapianti avvia la ricerca dei candidati ideali a ricevere il trapianto: viene contattato il Centro Nazionale Trapianti per sapere se sul territorio italiano esistono pazienti in urgenza che hanno la priorità a ricevere gli organi da trapiantare; altrimenti gli organi del donatore verranno trapiantati su pazienti che sono in lista d’attesa nella regione del donatore stesso. «A questo punto – aggiunge Guermani – inizia il viaggio degli organi prelevati verso i centri trapianto. I tempi a disposizione sono strettissimi: il cuore deve essere trasportato e trapiantato entro 4-6 ore dal prelievo, i polmoni entro 4-6 ore, il fegato entro 12 ore e i reni entro 24 ore».
L’auspicio è che PerTravel possa contribuire ad un ancora miglior successo e sicurezza di questo viaggio.