Il ‘valore’ della collaborazione internazionale
Praga e l’ospedale Infantile Regina Margherita di Torino; una ragazza della Repubblica Ceca deceduta per annegamento e un ragazzo italiano di 12 anni affetto da una grave malattia del muscolo cardiaco scoperta per caso e che ha richiesto nell’immediato l’impianto di un cuore artificiale: sono i protagonisti di un’altra storia di trapianto pediatrico innovativo, anche questo a lieto fine, nonostante le iniziali premesse critiche. Infatti, dopo l’impianto del cuore artificiale, il ragazzo continua comunque a peggiorare e il suo bisogno di un cuore nuovo diventa una ‘emergenza-urgenza’. La macchina dei trapianti italiana si attiva: la richiesta dal Centro Regionale Trapianti del Piemonte si irradia alla rete internazionale europea. E una notte, ecco la buona notizia: forse un cuore compatibile c’è, ma si trova a Praga. Il dottor Federico Genzano Besso, di turno quella notte, accertata con i cardiochirurghi pediatrici la compatibilità tra il cuore offerto ed il ragazzo, avvia tutte le procedure per rendere possibile il trapianto; si organizza un volo per l’équipe di prelievo, diretta dalla dottoressa Maria Teresa Cascarano, che in circa 90 minuti raggiunge la capitale della Repubblica Ceca, il cuore viene prelevato, portato a Torino, reimpiantato nel petto del dodicenne che ha ricominciato a sperare e a vivere una vita nuova.
La generosità del Piemonte, una delle regioni italiane con il più alto tasso di donazioni, grazie anche all’incessante lavoro del Coordinamento Regionale per le donazioni ed i prelievi, diretto dalla dottoressa Anna Guermani, non è bastata: è stato necessario ricorrere alla collaborazione nazionale ed internazionale: «Ancora una volta – dichiara il professor Antonio Amoroso (Direttore del Centro regionale trapianti) – l’impegno di un’enorme squadra di professionisti, unito alla generosità di una famiglia che ha acconsentito alla donazione, ha reso possibile salvare una vita umana».