Nuova ricercatrice progetto INDOOR

Una nuova ricercatrice lavora sul progetto INDOOR grazie a Fondazione D.O.T.

La nostra Fondazione, grazie ai fondi raccolti dai propri sostenitori come il Centro Nazionale Trapianti, ha attivato una nuova borsa di ricerca per una studentessa del corso di laurea magistrale in Ingegneria Aerospaziale che lavorerà sul progetto “INDOOR (usINg Drones fOr Organ tRansportation)” per portare avanti prima i test necessari sui contenitori che trasporteranno gli organi, poi i primi test di volo dei droni.

IL PROGETTO

Progetto INDOOR Il droneQuando di pensa ai trapianti, il pensiero corre alle difficoltà chirurgiche e ai rischi di rigetto. I più attenti potrebbero pensare anche alla penuria di donazioni. Vi siete mai soffermati a pensare alla strada? Sì, la strada che l’organo deve percorrere tra il donatore e il ricevente. L’organo deve essere spostato in sicurezza, ma velocemente. Le operazioni tradizionali di trasporto, che avvengono su strada, spesso sono rallentate dal traffico: nel caso di ospedali periferici, il collegamento alla rete stradale può essere critico o difficoltoso. Un drone può essere la soluzione. 

Questo sta valutando il progetto INDOOR. Volare con un dispositivo, soprattutto in una zona trafficata, non è banale e richiede, oltre agli studi tecnici, un’accurata analisi del rischio, la stesura di documentazione dettagliata, e permessi. Per procedere ora servono le capacità di un ricercatore in Ingegneria Aerospaziale.

 

LA RICERCATRICE

Ricercatrice progetto INDOOR Dott_ssa Qi

La Dott.ssa Qi Xia Yu, classe 1998, laureata in Ingegneria Aerospaziale al Politecnico di Torino, è ora alla conclusione del percorso di laurea magistrale nel medesimo percorso di studi. Lo scorso novembre ha vinto una borsa di ricerca che le permetterà di scrivere una tesi sperimentale sul progetto INDOOR.
Questa borsa di ricerca vede due vincitori: la Dott.ssa Qi, che potrà “lavorare sul campo” alla sua tesi, e lo stesso progetto INDOOR, che potrà progredire grazie all’apporto di una giovane mente brillante e qualificata.

 

“È un immenso piacere per me collaborare con il gruppo di ricerca PIC4SeR del Politecnico di Torino e poter dare un contributo significativo ad un progetto attuale e di rilievo come lo è INDOOR, permettendomi, allo stesso tempo, di acquisire nuove competenze e una preziosa esperienza mentre termino il mio percorso di studi in Ingegneria Aerospaziale al Polito.” (Dott.ssa Qi)

Shaker progetto INDOOR

I PROSSIMI PASSI

La prima sfida che la Dott.ssa Qi affronterà con il resto del team di ricerca è valutare il rischio che il materiale biologico perda le proprie proprietà durante il volo a causa delle vibrazioni del drone. “Imiterà” le sollecitazioni del drone con l’ausilio di un macchinario – shaker –, in laboratorio. Come materiale biologico per i primi test, saranno utilizzate provette di sangue scartato dalla Banca del Sangue dell’Ospedale Molinette.

Inoltre, verranno testati diversi possibili contenitori, alla ricerca del più adeguato e sicuro.

 

E POI?

Poi verranno i test col drone all’interno dell’Università, i permessi ENAC, la sperimentazione su voli più ampi…
Ti racconteremo i progressi e le fatiche attraverso la nostra newsletter e i canali social delle Fondazione. Puoi contribuire anche tu al Progetto INDOOR. Questo Natale fai un dono alla ricerca.

DONA ORA con Paypal o fai un bonifico intestato a Fondazione D.O.T. Donazione Organi Trapianti Onlus

  • conto corrente bancario presso Intesa Sanpaolo Spa  IBAN:  IT78N0306909606100000153521
  • conto corrente bancario presso Unicredit Spa IBAN:  IT31U0200801107000105582389
I numeri del Centro Regionale Trapianti di Piemonte e Valle d_Aosta aggiornati al 30 settembre 2022

I numeri del Centro Regionale Trapianti di Piemonte e Valle d’Aosta aggiornati al 30 settembre 2022


Il Centro Regionale Trapianti di Piemonte e Valle d’Aosta pubblica trimestralmente i dati relativi a donazioni e trapianti di organi e tessuti nelle due regioni. Qui riportiamo i dati principali aggiornati al 30 settembre 2022.

Donatori da cui è stato prelevato un organo _ percentuali Italia

LE DONAZIONI

Nei primi nove mesi di quest’anno, in Piemonte e Valle d’Aosta sono stati prelevati organi da oltre 30 donatori ogni milione di persone. Un dato in linea con il Nord e il Centro Italia, notevolmente superiore alla media nazionale.

Sono stati utilizzati organi e tessuti del 58% dei possibili donatori. L’11% è risultato non idoneo e, purtroppo, il 31% si è opposto alla donazione. In termini assoluti, ciò significa che su 175 casi segnalati dagli ospedali che avrebbero potuto evolvere in donazioni, si soro registrate 55 opposizioni. Il rifiuto è probabilmente legato al fatto che i familiari sono chiamati a decidere nel momento del dolore, molto spesso infatti il paziente non ha espresso le proprie volontà invita, e a una diffusa sfiducia nelle Istituzioni.

 

I TRAPIANTI D’ORGANI

Grazie alle scelte generose dei donatori, sono stati effettuati ogni milione di abitanti:

Trapianti al 30 settembre 2022

 

  • 176 trapianti di rene, di cui 11 combinazione con altri organi
  • 109 trapianti di fegato, di cui 9 in combinazione con altri organi
  • 11 di cuore, di cui uno in combinazione con i polmoni
  • 15 di polmone, di cui 1 in combinazione con il cuore e 1 con il fegato
  • 3 di pancreas, tutti in combinazione con il rene

Motivo di orgoglio è la coincidenza tra numero di prelievi effettuati sui donatori e numero di trapianti. Questo dimostra come il sistema sia efficacemente in grado di valutare prima del prelievo l’idoneità dell’organo, evitando sprechi di tempo, oltre che economici per il sistema ed emotivi per i parenti, nello scoprire solo in sala operatoria la non idoneità.

 

 

Liste attesa al 30 settembre 2022

LE LISTE D’ATTESA

Le persone in lista d’attesa sono di due tipologie: pazienti che, qualora l’organo fosse disponibile, potrebbero accedere al trapianto (attivi), e pazienti diversamente e temporaneamente indisponibili per problemi di salute facilmente risolvibili, come un’ernia, un’infezione, etc. (sospesi)

Al 30 settembre, 660 persone sono in attesa di un rene, 108 di un fegato, 90 di un cuore, 77 di un polmone. Il grafico riporta la suddivisione tra pazienti attivi e temporaneamente sospesi.

 

I TRAPIANTI DI TESSUTI

Tra tutti i trapianti, quelli di cornea sono i più numerosi: la donazione può avvenire in qualsiasi reparto – non solo rianimazione – poiché si possono prelevare anche da chi decede a cuore fermo.

La donazione di cornee, dunque, è quella che più permette di onorare la volontà del donatore non essendo legata alla sola causa di morte encefalica.

Al 30 settembre sono stati effettuati:

  • 503 trapianti di cornee
  • 106 trapianti di cute
  • 266 trapianti di tessuto muscolo scheletrico
  • 25 trapianti di valvole
  • 25 innesti di membrane amniotiche

PERCHÉ SCEGLIERE DI DONARE

Perché dietro a tutti questi numeri ci sono persone che tornano a vivere o a vedere e questo grazie alla generosità di persone che non ci sono più. Un organo può ben vivere più di una sola vita, bisogna solo volerlo.

 

Desideri tutti i dati dettagliati? Qui puoi scaricare il report originale https://www.trapiantipiemonte.it/documenti/

Non eiste un limite d'età per donare gli organi

ESISTE UN LIMITE D’ETÀ PER DONARE GLI ORGANI?

Decisamente NO. Non esiste un limite d’età per donare gli organi. Lo dimostra il primo prelievo di organi al mondo da una donatrice ultracentenaria effettuato a Firenze lo scorso novembre, come riportato dal Centro nazionale Trapianti.

LA NOTIZIA

Una donna di quasi 101 anni ha donato il proprio fegato a una persona in lista d’attesa. Il prelievo, che non ha precedenti, è stato effettuato all’Ospedale San Giovanni di Dio di Firenze dopo che l’organo, con il via libera dei coordinamenti operativi del Centro regionale trapianti della Toscana e del Centro nazionale trapianti, è stato giudicato idoneo.
In precedenza, i donatori più anziani registrati avevano compiuto 97 anni al momento della donazione.

FALSI MITI E NEGAZIONE DELLA DONAZIONE

Riguardo al tema relativo all’età dei donatori, girano diverse false informazioni che portano le persone ultrasessantacinquenni a non esprimersi o a dire no alla donazione. Operano questa scelta, spesso, nella convinzione di voler tutelare il ricevente dell’eventuale trapianto. Il pensiero è “Sono vecchio, quindi lo sono anche i miei organi. Non possono esser buoni per qualcun altro”.
Nulla di più sbagliato.
La maggior parte dei trapianti di organi e tessuto che oggi vengono effettuati sono resi possibili proprio da donatori che hanno superato i 60 anni. Nel 2021 un donatore su due aveva superato i 65 anni d’età. Un donatore su quattro ha superato i 75 anni (dati CNT).

TRE INFORMAZIONI PER I DONATORI SENOR

1. Scegli se aderire al dono. Saranno poi i medici a valutare l’idoneità degli organi quando sarà il momento.
2. Su tutti i donatori, qualsiasi sia la loro età, si fanno una serie di esami per valutare la funzionalità dell’organo. Questo fornisce la certezza che l’organo verrà utilizzato solo se funziona bene.
3. Organi di donatori anziani vengono utilizzati solo su riceventi anziani, non su giovani.

HAI SUPERATO I 65 ANNI? SCEGLI DI DONARE E LASCIA DECIDERE AI MEDICI SE ORGANI E TESSUTI SONO ANCORAVALIDI. UN TUO ORGANO POTREBBE SOPRAVVIVERTI.

Grazie a questa centenaria per il suo dono e a tutti quelli che hanno fatto la stessa scelta. Avete ridato la vita a una persona e lasciato una società migliore. IO ho scelto di donare i miei organi

Il progetto DOT Paquitop, a che punto siamo

Qualche mese fa vi abbiamo comunicato l’avvio di questo progetto. Si tratta dello sviluppo di un robot mobile per l’assistenza alla persona, in collaborazione con il Politecnico di Torino nell’ambito dei progetti di ricerca di Fondazione DOT.

Il progetto intende sviluppare una piattaforma (un robot) dotata di braccio robotico, sensori e schermo per interazione, che viaggia su ruote con tante potenziali applicazioni in ambito clinico: la telepresenza, permettendo a un operatore in remoto di interagire con il paziente, specie in contesti critici (terapie intensiva, reparto trapianti), il trasporto di piccoli oggetti (bottiglie, medicine) o altro, utili al paziente, e soprattutto il miglioramento del monitoraggio a favore di una più elevata qualità della cura. I test che erano previsti alla Banca del Sangue sono stati fatti e tra gli operatori sanitari, in più della metà, il riscontro è stato molto positivo, ritenendo il robot migliorativo del lavoro, con una riduzione del tempo dedicato a azioni ripetitive a favore di maggiore attenzione al paziente. Resta da testare il gradimento fra i pazienti, previsto a breve. «La borsa di studio – dichiara Giuseppe Quaglia, Professore ordinario presso il dipartimento di ingegneria meccanica ed aereospaziale al Politecnico di Torino – si conclude a ottobre ma Lorenzo Baglieri, il borsista assegnatario ha vinto un dottorato triennale e ciò ci consentirà di implementare ulteriormente il progetto sviluppando le funzioni di interazione tra robot e paziente e la migliore mappatura di specifici parametri, con particolare indicazione al paziente in terapia intensiva e in reparti ordinari». Il progetto coinvolge persone che operano nel Politecnico Interdipartimental Center For Service Robotics (PIC4SeR)

Il Centro Nazionale Trapianti sostiene il progetto INDOOR

UsING Drones fOr Organ tRansportation è il progetto immaginato per testare l’efficacia, la sicurezza e la fattibilità dell’utilizzo di Aeromobili a Pilotaggio Remoto – ovvero dei droni – nella medicina di trapianti. Non è solo Fondazione D.O.T. a sostenere questo progetto, ma anche il Centro Nazionale Trapianti, interessato ad una sperimentazione che testa una nuova modalità di trasporto la quale – ci auguriamo – potrà poi essere utilizzata non solo all’interno della rete di donazione e trapianto del Piemonte, ma anche in altre realtà della Rete nazionale dei trapianti. Se vuoi unirti all’impegno di Fondazione DOT, sostieni anche tu questo progetto; ecco le nostre coordinate: Conto corrente bancario presso: Intesa Sanpaolo Spa, Intestato a: Fondazione D.O.T. Donazione Organi Trapianti Onlus – IBAN: IT78N0306909606100000153521 – Filiale di Milano, Piazza Paolo Ferrari, 10 – 20121 Milano

AAA cercasi donatori di midollo

Stesso commento positivo si può esprimere anche in relazione all’iscrizione ai Registri donatori: le azioni intraprese non si sono mai arrestate e con il tempo raccolgono i frutti. Ne è un esempio il registro dei donatori di midollo osseo e delle cellule staminali emopoietiche (IBMDR), i cui numeri sono certamente cresciuti nel 2022. Un impulso importante si auspica anche a seguito della campagna “Match it now!, la settimana nazionale di sensibilizzazione alla donazione al midollo osseo, che si è chiusa a fine settembre. Solo quest’anno, tra gli inizi di gennaio e fine agosto si sono reclutati 17.753 nuovi potenziali donatori, il 15% in più rispetto ai 15.431 iscritti nei primi otto mesi del 2021, e ben il 29% in più in confronto ai 13.768 dello stesso periodo del 2020. La strada è ancora lunga per arrivare ai numeri precedenti la pandemia, 26mila i reclutati da gennaio ad agosto nel 2019, ma le misure per ritornare a questa soglia si sono attivate: l’edizione di “Match it now!” di quest’anno, ad esempio, ha offerto ai giovani, ragazzi ragazze dai 18 ai 35 anni, la possibilità di iscriversi al registro donatori non solo nei centri trasfusionali degli ospedali italiani, coordinati da IBMDR, Centro nazionale trapianti e Centro nazionale sangue, ma anche in oltre cento piazze. Occorre non perdere di vista queste iniziative e soprattutto non cessare di fare ‘campagna’ di sensibilizzazione fra i propri contatti, sui social e ogni altro mezzo di comunicazione globale. «Siamo certi che nessuna goccia sia persa nel mare – fa sapere il Professor Amoroso – e sui giovani riponiamo grandi speranze, costruttori di una sensibilità nuova alla donazione nella società di oggi e di domani». 

Facciamo il punto sui trapianti

Le ultime informazioni che riguardano lo stato dell’arte dei trapianti del 2021 sono raccolte nel Rapporto del Centro Nazionale Trapianti: partiamo con le buone notizie. Si registra, innanzitutto, un calo – pari al -2,7% – delle liste d’attesa e due dati confortanti: da un lato Torino si conferma centro di eccellenza sul territorio, il primo per numero di interventi eseguiti, mentre al Careggi di Firenze crescono i donatori. Ancora altri aspetti positivi: il 2021 è stato un anno di ripresa anche per l’attività di donazione e trapianto degli organi (rispettivamente  +12% e +9%).

I donatori in prevalenza sono stati uomini (54%) rispetto alle donne (46%), con età media di 60 anni, con un numero in crescita degli over 80. Si sono distinti l’ospedale Careggi di Firenze con 40 prelievi, il Bellaria – Maggiore di Bologna con 37 prelievi, l’Ospedale Civile Maggiore di Verona con 33 prelievi, il Policlinico Gemelli di Roma e l’AOU Città della Salute e della Scienza di Torino, Presidio Molinette con 30 prelievi entrambe. Complessivamente in Italia i donatori utilizzati sono stati 1.387 su 214 ospedali.

L’attività dei trapianti pone in evidenza l’Azienda ospedaliera universitaria Città della salute e della scienza di Torino, prima per trapianti di rene e di fegato da donatore deceduto e “sul podio” per i trapianti di cuore, polmoni e pancreas, l’Ospedale di Padova, che ha effettuato più trapianti di polmone, di pancreas e di rene da donatore vivente, l’ospedale Sant’Orsola-Malpighi di Bologna, che ha ottenuto il primato dei trapianti di cuore, l’Ismett di Palermo per i trapianti di fegato da vivente. Naturalmente sono proseguiti anche tutti gli altri trapianti: tessuti, cellule staminali emopoietiche, gameti per la procreazione medicalmente assistita. 

Le liste di attesa, seppure migliorate, presentano ancora qualche criticità, specie per alcuni organi dove le tempistiche sono ancora piuttosto lunghe: in particolare per il trapianto di cuore con liste standard (ordinarie) che si aggirano attorno ai 3,7 anni e il trapianto di fegato stimato a 1,7 anni. Caso a parte sono i pazienti in lista d’urgenza nazionale dove scendono rispettivamente a 18 i giorni di attesa per il cuore e a meno di 2 per il fegato. 

Per quanto riguarda i trapianti di tessuto e le cellule staminali emopoietiche si conferma la crescita esponenziale del 2021: +47% rispetto al 2020. «Il bilancio per il 2021 – commenta il professor Antonio Amoroso, Coordinatore del Centro Regionale Trapianti della Regione Piemonte – è da ritenersi assolutamente positivo a conferma dell’expertise e delle professionalità presenti sul territorio e all’azione di sensibilizzazione, constate e capillare, che ha consentito di raccogliere un numero importante di organi a vantaggio dei nostri pazienti provenienti dalla Regioni e fuori territorio».

PARTECIPA A SEI UNICO FINO AL MIDOLLO

IL POLITECNICO SOSTIENE ADMO: PARTECIPA A SEI UNICO FINO AL MIDOLLO IL TIPO GIUSTO POTRESTI ESSERE PROPRIO TU.

Ogni anno in Italia 1.800 persone sono alla ricerca di un TIPO SPECIALE… TIPO TE.
Per chi è in attesa di trapianto di midollo osseo, solo 1 persona su 100.000 è il TIPO GIUSTO e QUELLA
PERSONA POTRESTI ESSERE PROPRIO TU.

Per questo il Politecnico di Torino ha deciso di continuare il progetto di sostegno all’Admo, Associazione
Donatori Midollo Osseo, che da anni si impegna in attività di sensibilizzazione, affinché sempre più giovani
possano iscriversi al Registro Italiano Donatori IBMDR, dando così una speranza di vita ai tanti bambini,
ragazzi, donne e uomini che ogni giorno lottano contro leucemie, mielomi e altri tumori del sangue.
Iscriversi al registro è semplice, basta effettuare un colloquio medico e un’autoraccolta di saliva, anche non
a digiuno.
Partecipa a Sei unico fino al midollo, un momento per informarsi sul tema della donazione del midollo
osseo ed eventualmente iscriversi al registro.
In uno dei tanti SPEED DATE della durata di 10 minuti, giusto il tempo di un caffè, potrai renderti conto di
come sia davvero semplice diventare IL TIPO GIUSTO e SALVARE UNA VITA.

Troverai gli stand ADMO:
Martedì 18 e Mercoledì 19 Ottobre, dalle ore 10:00 alle 16:00, area prato superiore aule I
Giovedì 20 e Venerdì 21 Ottobre dalle ore 10:00 alle 16:00, fronte gesd cortile aule S
Non perdere questa occasione: maggiore è il numero degli iscritti al registro dei potenziali donatori, più vite
possono essere salvate!
E’ consigliabile, per chi intende aderire al progetto, prenotarsi attraverso il pulsante “ISCRIVITI” dal sito
www.admopiemonte.org: con questo passaggio potrete riservarvi lo slot più comodo e ricevere in anticipo
la modulistica necessaria.
Il progetto è promosso da PoliTo e UniTo con ADMO Piemonte e Centro Regionale Trapianti del
Piemonte/Valle d’Aosta.

Il Progetto EGALITE

L’acronimo per esteso significa European Group for Accreditation and Liaison of Blood-Tissues and Cells Establishments. Si tratta di un progetto, parte del programma EU4Health dell’Unione Europea, nato in risposta all’emergenza pandemica da Covid-19 con lo scopo di rafforzare la resilienza dei sistemi sanitari. Il progetto coinvolge 10 paesi: Austria, Belgio, Francia, Germania, Grecia, Italia, Olanda, Portogallo, Romania, Spagna, e 15 enti partner, tra cui il Centro Nazionale Trapianti e il Centro Nazionale Sangue ed ha l’intento di promuovere l’armonizzazione nell’accreditamento delle organizzazioni che gestiscono le sostanze di origine umana (SoHO), quali il sangue, i tessuti e le cellule, garantendo l’accesso a terapie sicure e di alta qualità, in particolare in tempi di crisi. L’auspicio è di finalizzare entro la fine del 2024 un programma europeo di accreditamento, sviluppare un database di risorse per il supporto alla pianificazione nelle organizzazioni, favorire la collaborazione tra i professionisti e le autorità competenti, fornire piani di emergenza e istituire un programma di assistenza tecnica per l’implementazione di buone pratiche e ottimizzare le attività nei diversi stati membri. Per ulteriori informazioni: www.egalite-europe.eu

Ad Alessandria al via il trapianto di microbiota

Solo sette strutture in Italia eseguono il trapianto di microbiota intestinale: una in Piemonte, l’Azienda Ospedaliera di Alessandria. L’Azienda ha ricevuto l’autorizzazione alla pratica dal Centro Nazionale Trapianti, con indicazione al trattamento dell’infezione intestinale da Clostridium difficile, e sicuramente l’autorizzazione qualifica il territorio come una eccellenza nelle attività trapiantologiche. Il trapianto di microbiota intestinale consiste nell’inserire, durante una normale procedura di colonscopia, la parte batterica vitale del materiale fecale di un donatore selezionato a un ricevente compatibile. Gli studi riportano ottimi risultati. «Questo trattamento – chiarisce il professor Amoroso – è paragonabile al trapianto di un organo ed è altrettanto sicuro, infatti è sottoposto alle medesime verifiche e severi controlli di qualità identificati dai requisiti contenuti nel Programma Nazionale che afferisce al Ministero della Salute». «Nello specifico – aggiunge Carlo Gemme, direttore del reparto di gastroenterologia della struttura alessandrina – si tratta di un trapianto, contenuto in una sacca analoga a quelle del plasma ma che contiene miliardi e miliardi di batteri e miceti. La sacca viene conservata fino al suo utilizzo congelata in biobanche e contiene l’adattoma, cioè il genoma variabile dei microrganismi che vivono nell’intestino (il microbiota), sempre più al centro delle ricerche perché fondamentale per il nostro benessere». Ad effettuare il trapianto fecale è una squadra di esperti: medici del reparto di gastroenterologia, della divisione di Microbiologia diretta da Andrea Rocchetti e della struttura dei Laboratori di Ricerca diretto da Annalisa Roveta che afferiscono al Dipartimento Attività Integrate Ricerca e Innovazione diretto da Antonio Maconi. «L’Unità di Ricerca Microbiota, nata nel 2019, ha come obiettivo finale – chiarisce Maconi – la creazione di un centro di FMT (Trapianto Microbiota Fecale) presso l’Azienda Ospedaliera, come da Programma Nazionale e lo studio del resistoma batterico, così come lo sviluppo di un’attività di ricerca sul microbiota, anche grazie alla collaborazione con l’Università del Piemonte Orientale, nell’ambito della linea di ricerca: “Food and Health”». Inoltre ci si sta muovendo per allestire un Registro del Trapianto di Microbiota Fecale che raccolga tutti i dati delle persone sottoposte a FMT, a scopo di ricerca. «Sono lieto di un risultato così importante – conclude Valter Alpe, Direttore Generale dell’Azienda Ospedaliera di Alessandria – che testimonia la traslazionalità della ricerca che diventa pratica clinica. L’impegno di una unità di ricerca è stato riconosciuto e ora l’ospedale ha una arma terapeutica per una patologia diffusa e invalidante».