La donazione non ha età
È notizia recente: un padre 82enne, di Saronno con origini pugliesi, ha donato a suo figlio di 52 anni un rene. Il ricevente, un professore associato alla Bocconi di Management pubblico e sanitario di Milano e padre di famiglia, affetto da una malattia renale che determina un danno irreversibile al sistema di filtrazione (una glomerulonefrite), alla soglia della dialisi, non aveva altra speranza se non un trapianto di rene, ma i tempi in lista di attesa non erano certo prevedibili.
Così il padre gli è andato in soccorso, donandogli lui stesso un proprio rene: senza preoccuparsi dell’età, ma (af)fidandosi solo alla sua buona salute e all’amore paterno. “Qualità” premianti che hanno consentito, dopo dovuti accertamenti e le misure del caso, che il processo donazione-trapianto si svolgesse perfettamente. Ora padre e figlio sono a casa, in buona salute: il padre con l’orgoglio di vedersi accanto ancora il figlio, il figlio con la possibilità di una nuova vita.
La donazione-trapianto ha riempito le pagine dei quotidiani locali, essendo avvenuta alle Molinette di Torino. La loro è una bella storia, come ce ne sono tante in Italia, che danno un importante messaggio e insegnamento sia di tipo clinico: «È fondamentale rivolgersi a centri di elevata esperienza – dichiara il Professor Antonio Amoroso, responsabile del servizio di Immunologia dei trapianti dell’Ospedale Molinette di Torino – in cui effettuare un adeguato e corretto percorso per valutare la fattibilità del trapianto e l’idoneità/compatibilità donatore-ricevente, affinché l’intero processo avvenga nel minor rischio possibile». Ma anche biologico: «Se gli organi sono sani, funzionati e il donatore è in salute – aggiunge la dottoressa Anna Guermani, responsabile del Coordinamento Regionale delle donazioni e dei Prelievi di Organi e Tessuti – l’età anagrafica non è un limite per diventare donatori. Questo non vale solo per i donatori viventi, ma ancor di più per le donazioni da deceduto. Si eseguono infatti abitualmente trapianti di rene e di fegato con gli organi di donatori deceduti di età superiore a 80 anni, con ottimi risultati. Nel 2016 alle Molinette addirittura una donatrice di 93 anni ha salvato la vita a una donna di 61 anni donandole il proprio fegato».