Un esame del sangue per valutare il rischio di rigetto nei trapiantati.

La Città della Salute di Torino si conferma una eccellenza nell’ambito dei trapianti non solo sotto l’aspetto clinico ma anche di ricerca scientifica. Un importante lavoro pubblicato sulla più prestigiosa rivista scientifica relativa ai trapianti, il “Journal of Heart and Lung Transplantation”, sviluppato con la collaborazione di 3 strutture dell’ospedale Molinette – il Centro Trapianti di cuore, diretto dal professor Mauro Rinaldi, il Servizio di Anatomia patologica, guidato dal professor Mauro Papotti e il Servizio di Immunogenetica con a capo il professor Antonio Amoroso – ha dimostrato che il Dna circolante nel sangue del donatore rappresenta un fattore predittivo nella valutazione del potenziale rischio di rigetto nel ricevente dell’organo trapiantato.

Dati statistici attestano, infatti, che un paziente su tre va incontro a un episodio di rigetto acuto nel corso del primo anno, ragione per cui ogni trapianto viene attentamente monitorato con l’intento di intervenire con terapie mirate al primo campanello di allarme di possibile evento avverso. Fenomeno che oggi può essere identificato e valutato in maniera più rapida e efficiente ricorrendo a un ‘semplice’ prelievo di sangue.

Lo studio è stato condotto su un piccolo numero di pazienti, all’incirca 30 riceventi di trapianto di cuore, in cui è stato possibile dimostrare che un prelievo ematico è in grado e sufficiente a fornire le stesse informazioni sulla probabilità di rigetto della biopsia endomiocardica, procedura ben più complessa, invasiva per il paziente e più costosa, mettendo in atto laddove necessario le adeguate misure e terapie preventive.

La pratica, naturalmente, potrà essere utilizzata in qualsiasi paziente sottoposto a trapianto indipendentemente dall’organo ricevuto. Lo studio è stato possibile grazie a un lavoro di squadra che ha visto la collaborazione di chirurgi, biologi operanti in laboratorio su campioni biologici e immunogenetisti. «In Italia la Città della Salute di Torino – dichiara il professor Antonio Amoroso – non funge da riferimento solo per le attività cliniche della medicina dei trapianti, ma anche per la ricerca scientifica e l’innovazione, tutte orientate ad offrire e garantire ai nostri pazienti cure sempre migliori e all’avanguardia».

 

La volontà donativa

Chi può donare i propri organi? Generalmente tutti, come mette in luce l’iniziativa nazionale di adeguamento normativo denominata “Una scelta in Comune”. Dal 2016 anche il comune di Alessandria offre ai cittadini l’opportunità di registrare la propria posizione in ordine alla donazione in occasione del rinnovo della carta d’identità.

Nel 2020 prende l’avvio una collaborazione fra l’Amministrazione Comunale di Alessandria e il Coordinamento Regionale delle Donazioni e dei Prelievi di Organi e Tessuti di Regione Piemonte e Valle d’Aosta, cui ha aderito dal 2021 anche Fondazione D.O.T. (Donazione Organi e Trapianti) per informare e sensibilizzare i cittadini sul tema della donazione degli organi e dei tessuti. La volontà alla donazione non solo è un atto ‘in comune’, possibile a tutti i cittadini a partire dalla maggiore età al rinnovo della carta di identità, ma può essere fatto (anche) in Comune, la massima Istituzione che in ambito cittadino tutela i diritti degli abitanti, presso una delle sedi anagrafiche. Per sensibilizzare a questo gesto generoso e solidale, nel 2020 il Comune di Alessandria ha recapitato ai cittadini con carta di identità in scadenza tra il 1 Luglio e il 31 Dicembre 2020, una lettera contenente informazioni sulla donazione organi e sulle modalità di rinnovo del documento.

«L’obiettivo dell’iniziativa – dichiara Raffaele Potenza, medico del Coordinamento Regionale delle Donazioni e dei Prelievi di Organi e Tessuti – Piemonte e Valle d’Aosta, A.O.U. Città della Salute e della Scienza di Torino – P.O. Molinette – era duplice: ridurre da un lato tasso di dichiarazioni contrarie alla donazione e dall’altro incrementare il numero di dichiarazioni positive. I risultati sono stati oltre le aspettative: su 2612 cittadini che si sono presentati al rinnovo del documento di identità e che non avevano ricevuto la lettera del Comune si è registrata una opposizione del 48%, scesa al 40% fra coloro che erano stati informati». In relazione alla risposta positiva dei cittadini, l’iniziativa di sensibilizzazione e informazione alla donazione organi proseguirà e sarà rivolta a coloro che devono rinnovare il documento tra l’1 Luglio 2021 e il 31 Dicembre 2022. L’intento è, infatti, di verificare la validità dell’intervento comunicativo, valutandone gli effetti su una popolazione più numerosa e su un periodo più lungo. Ma quando si può esprimere volontà alla donazione in anagrafe? Solo in occasione del rinnovo del documento.

Quali altri strumenti può utilizzare il cittadino per esprimere la propria volontà? «E’ possibile farlo – conclude Potenza – attraverso una dichiarazione scritta (tesserino o testamento olografo) che il cittadino porta con sé fra i propri documenti, datata e firmata; oppure registrando la propria volontà (favorevole o contraria) presso le ASL di residenza, in particolare sul sito www.donalavita.net sono presenti tutti gli sportelli del Piemonte e della Valle d’Aosta; o ancora iscrivendosi all’AIDO per l’espressione favorevole della propria volontà alla donazione degli organi». In ogni caso il cittadino può cambiare idea ogni volta che lo desidera, recandosi presso la propria ASL.

 

Il ‘viaggio’ di un organo

Perché il ‘viaggio’ di un organo sia possibile occorrono innanzitutto due autori: il donatore, un cittadino che si è ammalato e che nonostante tutte le cure è deceduto, e il ricevente, un paziente che, grazie a quegli organi, torna ad una normale vita di relazione e lavorativa. Insieme a loro, c’è un’intera macchina di professionisti che si adopera per identificare i donatori e valutarne l’idoneità attraverso esami ematici, strumentali e, se necessario, anche biopsie.

Naturalmente occorre che questo potenziale donatore abbia espresso in vita la propria volontà donativa. «Dopo che è stata determinata la morte della persona – spiega la dottoressa Anna Guermani, coordinatrice regionale delle donazioni e dei prelievi – il Coordinamento Regionale interroga il Sistema Informativo Trapianti (SIT), un data base che raccoglie tutte le attestazioni di volontà alla donazione di organi espresse dai cittadini sul territorio. I sanitari, che hanno il delicato compito di spiegare ai familiari che il loro caro è deceduto, dopo aver accertato che abbiano compreso questa morte così “particolare”. Parlano loro della donazione, comunicano il risultato dell’interrogazione del SIT e, nel caso non ci siano registrazioni, chiedono ai familiari aventi diritto di testimoniare eventuali dichiarazioni del parente o di prendere loro una decisione riguardo la donazione degli organi. In assenza di familiari aventi diritto, se non ci sono dichiarazioni scritte, si procede alla donazione. Se il donatore è un minore, entrambi i genitori devono essere d’accordo alla donazione». Nel frattempo il Centro Trapianti avvia la ricerca dei candidati ideali a ricevere il trapianto: viene contattato il Centro Nazionale Trapianti per sapere se sul territorio italiano esistono pazienti in urgenza che hanno la priorità a ricevere gli organi da trapiantare; altrimenti gli organi del donatore verranno trapiantati su pazienti che sono in lista d’attesa nella regione del donatore stesso. «A questo punto – aggiunge Guermani – inizia il viaggio degli organi prelevati verso i centri trapianto. I tempi a disposizione sono strettissimi: il cuore deve essere trasportato e trapiantato entro 4-6 ore dal prelievo, i polmoni entro 4-6 ore, il fegato entro 12 ore e i reni entro 24 ore».

L’auspicio è che PerTravel possa contribuire ad un ancora miglior successo e sicurezza di questo viaggio.

 

Dona il tuo 5×1000 al ‘Progetto PerTravel’

Ricorderete senz’altro la presentazione del ‘nostro’ PerTravel Box per il trasporto di organi nella scorsa Newsletter. Ritorniamo sul progetto non soltanto per assicurarvi che ogni mese la progettazione fa un passo avanti nella speranza che, come si usa dire in gergo medico, possa ‘entrare nella pratica clinica’, quindi essere utilizzato efficientemente e efficacemente già alla fine del prossimo anno, ma per dirvi che questa soluzione innovativa è piaciuta molto anche alla stampa.

Abbiamo infatti diffuso qualche settimana fa la notizia alle testate del nostro territorio, ma anche ad alcuni giornali e magazine specializzati in tematiche di salute e di innovazione tecnologica e abbiamo raccolto dei ‘buoni frutti’, tanto più di valore in quanto l’argomento era piuttosto tecnico e non facile da essere ripreso nei giornali divulgativi. In buona sostanza, siamo stati pubblicati su alcuni giornali locali come Prima Torino.it, La Stampa.it, La Sesia.it, Periodico daily.it, su dei quotidiani nazionali quale Il Giornale.it, testate specializzate sul territorio come Puglia Sanità.it o testate prestigiose non prettamente di salute come ad esempio Il Sole 24 Ore.it. Ma sono previste altre uscite su magazine divulgativi e/o rivolti a un pubblico di lettori esperti in materia. E per finire siano stati persino ripresi da un reporter olandese, che lavora a Roma e dopo essere incappato in un servizio sul nostro contenitore, ci ha chiesto ulteriori informazioni che naturalmente abbiamo concesso.

«Cosa ci insegna questo positivo riscontro? Che il tema dei trapianti – commenta il Professor Antonio Amoroso, Coordinatore del Centro Regionale Trapianti della Regione Piemonte – resta e resterà sempre ‘attuale’ perché il numero di pazienti in attesa di un organo è in aumento in relazione all’allungamento della vita media, alla migliore capacità di controllare la malattia, anche la più seria, come anche alla difficoltà di reperire fin da subito un organo con perfetta compatibilità donatore-ricevente, tanto che si possono attendere anche anni prima di ricevere l’organo ‘giusto’. Nel nostro piccolo e per le nostre competenze, cerchiamo di migliorare dunque le modalità del trasporto degli organi per farli giungere in ottimo stato di salute a destinazione a garanzia di una buona funzionalità in chi lo riceverà».

Allora contiamo anche sul tuo aiuto per raggiungere il nostro obiettivo, attivare studi, sperimentazioni costose e potere realizzazione apparecchiature all’avanguardia di cui il sistema di donazione-trapianti ha bisogno per essere sicuro e efficiente. Dona il tuo 5×1000 al Progetto PreTravel e a Fondazione D.O.T. Codice Fiscale: 97823270018.

Un “Osservatorio” privilegiato sui trapianti

La Regione Piemonte si conferma virtuosa anche per il primo trimestre del 2021 per numero di trapianti eseguiti. I dati mostrano che, al 31 marzo, in Piemonte sono stati eseguiti 126 trapianti, così suddivisi: 74 di rene, 43 di fegato, 5 di cuore, 2 di polmone e 2 combinati (1 rene+fegato e 1 fegato+pancreas). Dati positivi si registrano anche per il numero di donatori per milioni di abitanti: al 31 marzo, il Piemonte e la Valle d’Aosta si assestano al 38,4% rispetto al 28,5% del Nord, il 29,8% del Centro e il 10,4% di Sud e Isole; il dato nazionale è di 22,6%. «In un’ottica globale, siamo soddisfatti di questi risultati – commenta il Professor Antonio Amoroso, Coordinatore del Centro Regionale Trapianti della Regione Piemonte – tuttavia non lo siamo in rapporto ai nostri pazienti in attesa di ricevere un trapianto, ancora molti. 309 sono in lista per un rene, 82 per un fegato, 52 per un polmone, 41 per un cuore e 6 per il pancreas. Per tutti loro dobbiamo rafforzare il nostro impegno e fare di più per aumentare la consapevolezza, alla donazione».

Tutte le informazioni sui dati di attività della rete di donazione e trapianto del Piemonte e Valle d’Aosta saranno contenute nella sezione del sito di Fondazione D.O.T. che implementeremo con nuovi dati e focus.

Visita la pagina dell’osservatorio e unisciti alla nostra azione di sensibilizzazione e conoscenza del mondo della donazione e dei trapianti.

 

I trapianti pediatrici

I trapianti sono una realtà e una necessità importante anche nelle fasce più giovani della popolazione: primissima infanzia, bambini e ragazzi/adolescenti. Secondo i dati diffusi dal Centro Nazionale Trapianti, nei primi sei mesi del 2020, 60 bambini e/o ragazzi hanno ricevuto un trapianto, nel 23% dei casi il ricevente aveva meno di 2 anni, nel 18% tra 2 e 6, nel 17% tra 6 e 11, il 42% oltre 11 anni: il 42% ha ricevuto un trapianto di rene, il 38% di fegato, il 17% di cuore, il 3% di polmoni. Il sistema donazione-trapianti è rimasto efficiente e attivo anche nel corso di tutte le fasi della pandemia, ma si stima un calo generalizzato del 10% circa. Per quanto concerne le donazioni, nello stesso semestre in Italia si sono avuti 17 minori deceduti in rianimazione, le cui famiglie hanno dato il consenso al prelievo degli organi, nonostante il grande dolore che stavano vivendo. Se da un lato molti bambini e ragazzi hanno potuto avere un nuova vita, dall’altro, secondo i dati del Centro Nazionale Trapianti, sono ancora 222 coloro in attesa di ricevere un organo.

Uno zoom mirato sugli organi evidenzia che gli iscritti alla lista d’attesa del rene sono circa la metà (47%), mentre il 25% attendono un cuore, il 23% un fegato e il 5% i polmoni. «Questi dati – chiarisce la dottoressa Anna Guermani, coordinatrice regionale delle donazioni e dei prelievi – confermano che è ancora necessario lavorare ad una maggiore sensibilizzazione sull’importanza della donazione, a qualunque età: non tutti sanno, ad esempio,  che nel caso del fegato, anche un donatore adulto può salvare la vita di un bambino, perché è possibile utilizzare un segmento dell’organo per un trapianto pediatrico lasciando la parte principale ad un adulto di piccole dimensioni; questa operazione è definita “trapianto di fegato split”. In particolare a Torino, nel corso del 2020, sono stati eseguiti 14 trapianti pediatrici, così suddivisi: 6 di rene, 4 di fegato (di cui uno con tecnica split ed uno combinato: fegato, polmoni e pancreas), 3 di cuore e 1 di polmone».

 

Dona il tuo 5×1000 al ‘Progetto PerTravel’

PerTravel è un box progettato con l’obiettivo di aumentare il controllo nel trasporto degli organi rendendolo ancora più sicuro ed efficiente, attraverso il miglioramento del monitoraggio e della tracciabilità grazie ad una soluzione tecnologicamente avanzata, messa a punto da un gruppo di esperti, di cui fa parte la dottoressa Chiara Bosso, vincitrice di una borsa di studio della Fondazione D.O.T. dedicata a questa iniziativa. Perché creare un box high-tech per il trasporto di organi? «I sistemi oggi adottati sono efficaci – spiega il Professor Antonio Amoroso, Coordinatore del Centro Regionale Trapianti della Regione Piemonte – ma il nostro obiettivo è ottimizzare il gold standard di questi sistemi.

PerTravel è un ottimo ‘strumento’ e mezzo per migliorare la gestione, la logistica, la tracciabilità e il controllo in tempo reale dei parametri fondamentali per il benessere dell’organo trasportato ed il conseguente successo del trapianto». Una delle attuali criticità nel trasporto degli organi è rappresentata dalla gestione delle temperature: i dispositivi esistenti si basano su un sistema a ghiaccio che non permette il perfetto raffreddamento e la conservazione del materiale biologico. Al contrario PerTravel permette di mantenere monitorati e costanti i gradi all’interno e all’esterno del box, garantendo dunque la conservazione perfetta dell’organo dal momento del prelievo al centro che lo trapianterà.

Il progetto è sviluppato grazie alla collaborazione tra la Fondazione D.O.T. ed il Politecnico di Torino, promotori dell’iniziativa, l’azienda Aferetica Srl, impresa innovativa con esperienza nel settore dell’intensive care, della cardiologia e dei dispositivi medici in genere, ed il Centro Regionale Trapianti del Piemonte – Valle d’Aosta, ente di riferimento per il sistema di donazione e trapianto. «Il Progetto PreTravel – aggiunge Amoroso – ha quattro valenze: scientifica, attivando e promuovendo la ricerca nella medicina dei trapianti; tecnologico, favorendo l’innovazione; clinico, offrendo organi di elevatissima qualità ai pazienti; sociale, sensibilizzando la popolazione e l’intero territorio nazionale all’importanza e alla ‘vitale’ necessità di donare organi e tessuti».

 

Per realizzare il progetto PerTravel servono sperimentazioni costose e la realizzazione di apparecchiature all’avanguardia in grado di trasportare gli organi in modo agevole e sicuro senza pregiudicarne il contenuto: fattori decisivi per il buon successo del trapianto. Tutto ciò può essere realizzato mettendo insieme tanti piccoli contributi: partecipa anche tu! Dona il tuo 5×1000 al Progetto PreTravel e a Fondazione D.O.T. Codice Fiscale: 97823270018.

SI DONA (ANCHE) SOLO PER PURO AMORE

Donare e donarsi salva la vita. Lo testimoniano due recenti storie di bambini che hanno ricevuto l’una un trapianto di fegato, l’altro un trapianto di cuore, rispettivamente all’Ospedale Molinette e all’Ospedale Regina Margherita della Città della Salute di Torino, confermando la vocazione del capoluogo piemontese in ambito donazione-trapianti.

Anna (un nome di fantasia) ha soli 3 anni e mezzo e dalla nascita soffre di una rara malattia al fegato (atresia delle vie biliari), che porta a un ittero irreversibile, danneggiando oltre alle vie biliari anche l’organo stesso. La piccola è forte, lotta, subisce un intervento che non risolve la situazione tanto che il suo fegato è ormai avviato alla cirrosi epatica, condizione aggravata da una serie di infezioni. Serve un trapianto, ma disponibilità immediata di un nuovo fegato di dimensioni e caratteristiche idonee a lei non c’è. La mamma, di 43 anni, medico specialista, non ha dubbi: solo lei può rappresentare la salvezza per la sua bambina e le dona parte del suo fegato. Una donazione e 12 ore di intervento tra prelievo trapianto, eseguito dal professor Renato Romagnoli (direttore del Centro Trapianto di fegato delle Molinette) e dalla sua équipe, in collaborazione con il dottor Fabrizio Gennari (direttore della Chirurgia pediatrica del Regina Margherita) e con l’équipe dell’Anestesia e rianimazione 2 delle Molinette, diretta dal dottor Roberto Balagna, hanno cambiato il futuro e la ‘storia’ di vita della piccola Anna. La porzione di fegato trapiantata dalla sua mamma crescerà rapidamente all’interno del suo corpicino, rafforzando ulteriormente il legame che unisce una mamma al proprio figlio e alla forza della vita.

Poi c’è il piccolo Hassam (anche il suo è un nome immaginario), nato in Marocco, che a 7 anni, nell’estate 2019, comincia ad accusare sintomi di insufficienza cardiaca. Nella sua terra di origine non posso fare nulla per lui, così con la mamma raggiunge il papà in Liguria, dove vive e lavora. Gira presso diversi ospedali pediatrici italiani, fino a giungere in elicottero al Regina Margherita dove viene ricoverato e resta 525 giorni collegato ad un cuore artificiale. Nel frattempo sotto gli occhi vigili del papà e della mamma, la vita scorre attorno a lui: socializza con medici, infermieri e operatori sanitari, impara ad apprezzare la cucina italiana, inizia a parlare la nostra lingua e nasce anche un fratellino. Fino al giorno del trapianto tanto atteso, reso possibile da un gesto di grande generosità e attuato dall’équipe dei cardiochirurghi pediatrici, diretta dal dottor Carlo Pace Napoleone. Ora il piccolo ha davanti a sé una vita, con un battito nuovo.

Due storie a lieto fine, legate da un valore universale comune: l’amore, in ogni sua forma. Quello dei genitori verso i figli, capace di andare oltre ogni ostacolo, consentendo di raggiungere traguardi che possono sembrare a prima vista inarrivabili. L’altro anonimo, disinteressato e solidale, così grande da ridare la vita. Anna e Hassam porteranno per sempre con sé la testimonianza di questo amore.

 

Il ‘bilancio’ della Giornata Nazionale per la donazione e il trapianto di organi e tessuti

Speravano in una partecipazione ‘corale’ alle diverse iniziative che abbiamo voluto mettere in atto lo scorso 11 Aprile per celebrare la Giornata Nazionale per la donazione e il trapianto di organi e tessuti, e la risposta ha superato le attese.

Il nostro obiettivo di sensibilizzazione è stato (ac)colto dai Soci Fondatori di Fondazione D.O.T che concretamente hanno ‘acceso’ di rosso le facciate delle loro istituzioni (come le Molinette o il Rettorato dell’Università di Torino) o condiviso il messaggio che abbiamo voluto lanciare alla città di Torino, proiettando sulla Mole il simbolo regionale della donazione: un cuore impacchettato, quale atto supremo di amore, gratuito e generoso.

Un invito per i cittadini a fotografarla e poi a postare e condividere l’immagine con i propri contatti social: #Affacciatiallafinestrascattaposta. Forte è stato il sentimento anche da parte del territorio: di alcune Aziende, come Peyrano (la prestigiosa cioccolateria torinese) che ha omaggiato i nostri operatori con degli ottimi cioccolatini di loro produzione, rendendosi disponibile a sostenere e partecipare alle nostre future attività di sensibilizzazione alla donazione.

E poi la squadra di calcio del Toro FC che ha condiviso i nostri post sui propri canali. Che dire della cittadinanza? Ci ha sorpreso per i tanti ‘Like’ che ha messo ai nostri post e immagini della Mole, legandosi con empatia, al nostro impegno.

Infine, un grazie ai nostri testimonial e volontari, prima fra tutti Anita Siletto, Presidente della Delegazione Piemonte e Valle d’Aosta dell’Associazione Italiana Trapiantati di Fegato (AITF) che collabora da anni a diffondere l’importanza e la cultura della donazione fra la popolazione e nelle scuole.

 

5×1000 per la Fondazione DOT

Progetto PerTravel: mobilità all’avanguardia per il trasporto degli organi.

Con la prossima dichiarazione dei redditi è possibile destinare il 5×1000 per la Fondazione D.O.T. Onlus per aiutarci a creare un sistema tecnologico innovativo per il trasporto degli organi. Agevolare la mobilità degli organi è decisivo in caso di trapianto. È necessario creare apparecchiature all’avanguardia che siano in grado di trasportare gli organi in modo agevole e sicuro senza pregiudicarne il contenuto.

Per questa complessa attività servono studi e sperimentazioni costose. Tutto ciò può essere realizzato mettendo insieme tanti piccoli contributi: partecipa anche tu!

 

Scopri come devolvere il 5×1000 a Fondazione D.O.T.