Il progetto INDOOR: nuove prospettive per il trasporto di organi grazie alla tecnologia dei droni

Il progetto INDOOR: nuove prospettive per il trasporto di organi grazie alla tecnologia dei droni.

Il progetto INDOOR, promosso dalla Fondazione DOT in collaborazione con istituzioni e partner di eccellenza, continua a spingere i confini dell’innovazione nella logistica sanitaria. Xia Yu Qi, ingegnera aereospaziale, lavora al progetto presso il PIC4SeR – Politecnico di Torino Interdepartmental Centre for Service Robotics con una borsa di ricerca erogata da DOT grazie al sostegno del Centro Nazionale Trapianti (CNT). Il report scientifico dell’attività progettuale sviluppata grazie al contributo del CNT offre uno sguardo approfondito sui progressi raggiunti e sulle soluzioni tecniche sviluppate per rendere il trasporto di organi e materiale biologico tramite droni sempre più sicuro ed efficiente.

Il cuore del progetto: sicurezza e innovazione

INDOOR mira a rivoluzionare il trasporto di materiale biologico, riducendo i tempi critici per la donazione e aumentando la sicurezza e la tracciabilità del processo. Tra i risultati principali, spicca lo studio dello sviluppo di capsule intelligenti per preservare la temperatura, l’igiene e l’integrità degli organi trasportati.

Droni e vibrazioni: test e soluzioni tecniche

Un aspetto cruciale affrontato è stato l’impatto delle vibrazioni dei droni sul materiale trasportato. Utilizzando avanzate simulazioni con shaker e test reali, il team ha verificato che sangue e campioni biologici non subiscono alterazioni significative durante il volo. Questo è stato reso possibile grazie a capsule appositamente progettate con materiali smorzanti, come schiume poliuretaniche, e l’uso di sensori avanzati per monitorare le condizioni durante il trasporto.

Una nuova frontiera nella logistica sanitaria

I progressi documentati nella relazione di Xia Yu Qi non si limitano alla fase sperimentale: le soluzioni tecniche sviluppate sono infatti pronte per applicazioni pratiche nelle missioni dimostrative previste tra le strutture ospedaliere torinesi. Una prima dimostrazione si è avuta in occasione del volo di test effettuato il 1 ottobre 2024 (leggi l’articolo), quando il drone di Abzero, partner progettuale di INDOOR, ha trasportato dei campioni biologici dal CTO alle Molinette. L’integrazione con droni di ultima generazione e il rispetto delle normative europee pongono le basi per una trasformazione radicale della logistica sanitaria, non solo in Italia ma anche a livello internazionale.

Grazie all’impegno di tutti i partner coinvolti ed al sostegno del Centro Nazionale Trapianti, INDOOR dimostra come la tecnologia possa essere una risorsa fondamentale per salvare vite, ottimizzando i tempi e le risorse nel sistema dei trapianti.

 

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Nuova prospettiva sul primo trapianto di blocco cuore-fegato in Italia: intervista al Prof. Renato Romagnoli

Nuova prospettiva sul primo trapianto di blocco cuore-fegato in Italia: intervista al Prof. Renato Romagnoli.

L’ospedale Molinette di Torino è stato teatro di un evento storico lo scorso settembre: il primo trapianto combinato di cuore e fegato in blocco mai eseguito in Italia. Dopo aver ascoltato il punto di vista del cardiochirurgo, Prof. Boffini, questa volta abbiamo intervistato il Prof. Renato Romagnoli, Direttore del Centro Trapianto di Fegato, che ci ha raccontato l’importanza della collaborazione tra equipe e le peculiarità di questo intervento.

Un intervento complesso che richiede sinergia perfetta.

Il successo di questo intervento è stato possibile grazie a una collaborazione impeccabile tra le equipe mediche. Gli organi sono stati prelevati in blocco, mantenendo l’unità della vena cava, e questo ha richiesto una sincronizzazione perfetta tra la fase di prelievo e quella di trapianto.

spiega il Prof. Romagnoli. Durante l’operazione, due squadre hanno lavorato contemporaneamente: una si è occupata del torace per il cuore, l’altra dell’addome per il fegato.

Lo spazio operativo era limitato, ma l’intesa tra le equipe è stata determinante per collegare i vasi di entrambi gli organi e assicurare la loro funzionalità simultanea.

aggiunge il professore.

L’importanza del trapianto in blocco

La scelta di trapiantare cuore e fegato insieme ha avuto una valenza sia tecnica che immunologica.

Dal punto di vista tecnico, il trapianto simultaneo era necessario per le particolari condizioni anatomiche e cliniche della paziente.

spiega il Prof. Romagnoli. Inoltre, esperienze internazionali, come quelle condotte a Stanford, indicano che l’impianto combinato riduce il rischio di rigetto del cuore, grazie alla protezione immunologica offerta dal fegato dello stesso donatore.

Un passo avanti per la medicina dei trapianti

Questo intervento rappresenta non solo un traguardo tecnico, ma anche un contributo al progresso scientifico:

Abbiamo unito esigenze tecniche ad evidenze scientifiche internazionali, dimostrando come l’eccellenza italiana possa integrarsi nel panorama globale della medicina dei trapianti

conclude il Prof. Romagnoli.

Con interventi come questo, l’AOU Città della Salute e della Scienza di Torino conferma il suo ruolo di avanguardia nel campo della chirurgia trapiantologica, offrendo nuove speranze a pazienti con condizioni mediche estremamente critiche.

 

Un trapianto complesso e unico per salvare una bambina di sette mesi: intervista al Prof. Renato Romagnoli

Un trapianto complesso e unico per salvare una bambina di sette mesi: intervista al Prof. Renato Romagnoli.

Nelle scorse settimane, presso l’Ospedale Molinette di Torino, un intervento eccezionale ha dato una nuova speranza a una bambina di appena sette mesi, gravemente malata e con poche settimane di vita. Il Prof. Renato Romagnoli, Direttore del Centro Trapianto di Fegato delle Molinette, di cui è inoltre Direttore del Dipartimento Trapianti, ha eseguito il trapianto di una parte di fegato pediatrico con autotrapianto di vena porta; ci ha raccontato le sfide di questa operazione e i successi ottenuti grazie a una tecnica innovativa.

Quali sono state le maggiori difficoltà dell’intervento?

Il Prof. Romagnoli descrive la complessità dell’intervento, reso ancora più impegnativo dalla condizione della piccola paziente:

La bambina pesava sei chili. A causa di un grave scompenso epatico, si era accumulato nell’addome quasi un litro di liquido. Il suo peso reale era quindi di appena cinque chili e le sue condizioni cliniche erano molto gravi, con livelli di bilirubina estremamente elevati e altri indicatori critici. In queste condizioni, le prospettive di sopravvivenza erano limitate a poche settimane o giorni.

Fortunatamente, si è reso disponibile l’organo di un donatore pediatrico, il cui fegato è stato utilizzato sia per la bambina sia per un altro paziente giovane ricoverato presso l’Ospedale Bambino Gesù di Roma. Un aspetto peculiare di questo intervento è stata la necessità di ricostruire la vena porta della bambina, che non era più funzionale. Per ottenere il miglior risultato possibile, si è deciso di utilizzare un segmento della  vena giugulare della bambina come rimpiazzo,  scelta che ha richiesto grande precisione e che ha consentito di garantire un flusso sanguigno adeguato al fegato trapiantato.

Come sta ora la bambina?

A distanza di qualche settimana, la piccola è già a casa e sta recuperando in modo sorprendente.

La bambina è stata dimessa con valori di bilirubina normalizzati, un segno di ripresa della funzionalità del fegato eccezionale

ci ha riferito il Prof. Romagnoli, che sottolinea come questo intervento abbia realmente dimostrato il valore del trapianto di fegato come organo salvavita, anche in condizioni così critiche.

La tecnica adottata: una soluzione salvavita con autotrapianto

Il Prof. Romagnoli ha operato su pazienti molto piccoli in passato, ma in questo caso, la sfida maggiore è stata trovare un organo compatibile e adeguato alle dimensioni del corpo della bambina.

La necessità di disporre di un fegato che potesse entrare nell’addome di una paziente così piccola, senza comprimerne gli organi, è stata cruciale. L’organo disponibile si è rivelato perfetto sia in termini di dimensioni sia di funzionalità, un vero intervento al momento giusto.

Il trapianto come ponte tra famiglie: dalla tragedia alla speranza

Il dono di un organo nasce sempre da una tragedia familiare, ma consente a una nuova vita di fiorire in un’altra famiglia. È un ponte di speranza tra chi dona e chi riceve, un legame prezioso che ha dato a questa bambina una possibilità di vita.

ha concluso il Prof. Romagnoli, ricordando l’importanza del supporto alla donazione di organi.

Questo intervento segna un ulteriore passo avanti per la chirurgia nel trapianto di fegato pediatrico in Italia e rappresenta un simbolo di come la collaborazione e l’innovazione in medicina possano superare sfide apparentemente insormontabili.

 

I numeri del Centro Regionale Trapianti di Piemonte e Valle d’Aosta al terzo trimestre 2024

I numeri del Centro Regionale Trapianti di Piemonte e Valle d’Aosta al terzo trimestre 2024

I dati al terzo trimestre del 2024pubblicati dal Centro Regionale Trapianti del Piemonte e Valle d’Aosta mostrano un volume di attività significativo sul fronte delle donazioni e dei trapianti di organi. Di seguito, un aggiornamento sui principali indicatori di attività.

DONATORI E TRAPIANTI DI ORGANI

Nel periodo considerato, sono stati segnalati 208 potenziali donatori, con una percentuale di donatori effettivi pari a 36,2 P.M.P. (per milione di popolazione). Di questi, 119 donatori sono stati utilizzati, con un tasso di opposizione al prelievo del 31,3%.

 

dati nazionali sett 2024 donatori sett 24

DATI SUI TRAPIANTI

  • Rene: 188 trapianti
  • Fegato: 125 trapianti
  • Cuore: 26 trapianti
  • Polmone: 16 trapianti

dati cuore polmone sett 24 trapianti rene fegato sett 24

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Questi interventi includono sia trapianti combinati che donazioni da vivente, a testimonianza del costante impegno e delle risorse dedicate al miglioramento della salute pubblica attraverso l’attività trapiantologica.

TRAPIANTI DI TESSUTI

Il Centro ha anche registrato un’attività significativa per quanto riguarda i trapianti di tessuti:

  • Cornee: 1695 prelevate e 481 trapiantate.
  • Cute: 10 prelievi eseguiti, per un totale di 5.048 cm² di cute prelevata e 31.454 cm² innestata in 53 trapianti.
  • Tessuto muscolo-scheletrico: 12 prelievi da donatori viventi e 12 da donatori deceduti, per un totale di 242 trapianti eseguiti.
  • Trapianti di valvole e vasi: sono stati eseguiti 41 prelievi di valvole e un trapianto di segmenti vascolari, con un totale di 24 trapianti di valvole effettuati.
  • Membrane amniotiche: sono stati eseguiti 22 prelievi e 111 innesti di membrane, contribuendo all’ampio spettro di interventi trapiantologici per il miglioramento della salute e del benessere dei pazienti.

tessuti SETT 24 cute e membrane amniotiche sett 24 vasi e valvole sett 24

 

 

 

 

 

 

 

 

LISTA D’ATTESA

Al 30 settembre 2024, i numeri dei pazienti  in lista di attesa attiva sono:

  • Rene: 225 pazienti
  • Cuore: 66 pazienti
  • Fegato: 53 pazienti
  • Polmone: 40 pazienti
  • Pancreas: 3 pazienti
  • Cornea: 272 pazienti

lista attesa sett 24 lista attesa attiva sett 24

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Questi numeri sottolineano l’importanza continua delle donazioni, poiché molti pazienti rimangono in attesa di un intervento che potrebbe migliorare o salvare la loro vita.

CONCLUSIONE

L’impegno del Centro Regionale Trapianti del Piemonte e Valle d’Aosta continua a contribuire in modo significativo alla rete nazionale dei trapianti. Grazie ai progressi nelle tecniche trapiantologiche e al supporto di personale sanitario altamente qualificato, il CRT e la rete di donazione e trapianto di organi, tessuti e cellule offrono ai pazienti una speranza concreta di miglioramento della qualità della vita.

 

Desideri tutti i dati dettagliati? Qui puoi scaricare il report originale https://www.trapiantipiemonte.it/documenti/

Primo trapianto combinato di cuore e fegato in Italia: un intervento storico che salva la vita di una giovane donna

Primo trapianto combinato di cuore e fegato in Italia: un intervento storico che salva la vita di una giovane donna.

Presso l’Ospedale Molinette di Torino, è stato eseguito con successo il primo trapianto combinato di cuore e fegato in Italia. Un intervento estremamente complesso, mai eseguito prima nel nostro Paese, che ha permesso di salvare la vita di una giovane donna affetta da una grave cardiopatia congenita e una conseguente malattia epatica. Questo straordinario traguardo segna un nuovo capitolo nella storia della medicina e dei trapianti italiani, reso possibile grazie alla collaborazione delle équipe dei cardiochirurghi e dei chirurghi epatici dell’ospedale torinese, un centro di eccellenza nel campo dei trapianti.

Abbiamo avuto l’opportunità di intervistare il professor Massimo Boffini, cardiochirurgo che ha partecipato all’intervento. Di seguito le domande e le risposte che ci aiutano a comprendere meglio questa procedura pionieristica e le sue implicazioni.

Trapianto di cuore e fegato combinato, cosa significa?

“Per la prima volta in Italia, i due organi sono stati prelevati, trasportati e trapiantati mantenendoli collegati. Le due équipe specializzate nel trapianto di cuore e di fegato hanno dovuto operare simultaneamente. Questo ha permesso, alla fine del trapianto, che i due organi venissero irrorati contemporaneamente, risparmiando tempo prezioso.”

Cuore e fegato sono due organi vitali. Accade spesso che un paziente necessiti di entrambi i trapianti? O, comunque, di due trapianti di organi diversi?

“Accade più spesso di quanto si possa pensare. A volte è il risultato di due malattie distinte che attaccano organi diversi; altre volte, come in questo caso, una patologia o le sue terapie gravano così pesantemente su un organo che, col tempo, questo deteriora anche un altro. La paziente soffriva di una grave cardiopatia congenita che ha richiesto interventi e terapie nel corso degli anni. Il fegato, con il tempo, ne ha risentito fino a richiedere un trapianto.”

Quindi, le cure cui la paziente si era sottoposta, hanno aiutato il cuore, ma danneggiato il fegato fino a richiedere un suo trapianto a breve?

“Esattamente. Ad oggi, il cuore era l’urgenza primaria, ma il fegato sarebbe stato necessario in breve tempo. La compatibilità con un donatore ha reso possibile il trapianto combinato.”

Ci sono stati casi in passato in cui un paziente ha ricevuto sia un cuore che un fegato, ma non tramite trapianto combinato. È corretto?

“Sì, solitamente si eseguono i trapianti in due fasi, iniziando con l’organo più urgente, spesso il cuore. Tuttavia, organizzare simultaneamente due équipe chirurgiche – una per il cuore ed una per il fegato – in una sola sala operatoria sia nell’ospedale di prelievo che in quello di trapianto è una sfida logistica complessa, che solo strutture di eccellenza come le Molinette possono gestire.”

Come sta oggi la paziente?

“Sta molto bene. Abbiamo potuto trasferirla dal nostro ospedale al Centro di riabilitazione nei tempi previsti dal protocollo. Stimiamo che, entro un mese, potrà tornare a casa per riprendere gradualmente la sua normale vita.”

E, come descriverebbe la vita di un cardiochirurgo dedicato ai trapianti?

“È una vita complessa, fatta di decisioni difficili e senza orari, ma nulla può essere paragonato alla soddisfazione di salvare una vita. Tuttavia, ogni intervento dipende dal gesto altruistico di un donatore. Noi chirurghi diamo il massimo, ma abbiamo bisogno che le persone facciano la scelta consapevole di diventare donatori di organi, affinché storie come quella di questa giovane donna possano ripetersi.”

Questo intervento pionieristico non solo rappresenta un traguardo per la medicina in Italia, ma sottolinea anche l’importanza cruciale delle donazioni di organi, un gesto che può salvare e migliorare vite. Grazie all’impegno delle équipe chirurgiche e alla generosità di un donatore, la giovane paziente potrà presto tornare a vivere una vita normale.

 

Guarda l’intervista

 

 

PROGETTO INDOOR – USING DRONES FOR ORGAN TRANSPORTATION A TORINO VOLA IL DRONE PER IL TRASPORTO DI ORGANI E MATERIALE BIOLOGICO AL VIA LA SPERIMENTAZIONE, CON TRAGITTO DAL CTO ALLE MOLINETTE IL PROGETTO È PROMOSSO DA FONDAZIONE DOT – DONAZIONE ORGANI E TRAPIANTI E REALIZZATO CON IL PIC4SER DEL POLITECNICO DI TORINO E ABZERO

A Torino vola il drone per il trasporto di organi e materiale biologico

progetto INDOOR – usINg Drones fOr Organ tRansportation

A TORINO VOLA IL DRONE PER IL TRASPORTO DI ORGANI E MATERIALE BIOLOGICO
AL VIA LA SPERIMENTAZIONE, CON TRAGITTO DAL CTO ALLE MOLINETTE

Il progetto è promosso da Fondazione DOT – Donazione Organi e Trapianti
e realizzato con il PIC4SeR del Politecnico di Torino e ABzero

 

Torino, 1 ottobre 2024 – Il primo ottobre il cielo di Torino ha ospitato il primo volo sperimentale per il trasporto di organi e di materiale biologico con drone. Il drone ha compiuto un tragitto fra la piattaforma dell’elisuperficie del CTO (Centro Traumatologico Ortopedico) e la Palazzina di Genetica delle Molinette. Una distanza di 500 metri in linea d’aria, tra due presidi ospedalieri dell’AOU Città della Salute e della Scienza di Torino, coperta sorvolando in modalità di navigazione automatica un tratto urbano della città di Torino e un tratto del fiume Po. Il drone ha trasportato campioni biologici all’interno di una capsula appositamente progettata.

L’avvio della sperimentazione sul campo è un momento importante per il progetto INDOOR – usINg Drones fOr Organ tRansportation promosso da Fondazione DOT Onlus- Donazione Organi e Trapianti in collaborazione con partner istituzionali e tecnici: il Centro Regionale Trapianti di Piemonte e Valle d’Aosta, il PIC4SeR del Politecnico di Torino (PoliTo Interdepartmental Center for Service Robotics), l’AOU Città della Salute e della Scienza di Torino, l’Università degli Studi di Torino, la Città di Torino, il Centro Nazionale Trapianti, l’ENAC (Ente Nazionale per l’Aviazione Civile), Mavtech (società di sviluppo di prodotti innovativi per la sorveglianza aerea e per il supporto operativo rivolto ad applicazioni civili), ABzero (startup che ha progettato e brevettato un contenitore sensorizzato per il trasporto di materiale biologico e di organi tramite drone).

“L’utilizzo di droni nel trasporto di organi e materiale biologico è un passo avanti significativo per la tecnologia e la scienza medica, ma soprattutto per tutti coloro che sono in attesa di trapianto – afferma Mauro Rinaldi, Presidente della Fondazione DOT e Direttore Centro Trapianti di Cuore e Polmone delle Molinette –. Ridurre in maniera significativa tempi e rischi per il trasporto di organi è uno degli obiettivi che abbiamo tutti noi che operiamo in questo campo. E passare dai trasferimenti su strada, condizionati dai rallentamenti e dagli inconvenienti dovuti al traffico, a quelli con drone, decisamente più efficienti per velocità e sicurezza, va nella direzione di tale obiettivo e dell’interesse dei pazienti. Siamo orgogliosi di promuovere questo progetto e ringraziamo tutti i partner che insieme a Fondazione DOT vi stanno lavorando fin dall’inizio, perché dalla sperimentazione si passi presto all’impiego reale. Il volo non poteva che realizzarsi presso Città della Salute, ospedale che si colloca al vertice in Italia per l’attività di trapianto. Sappiamo che molteplici innovazioni importanti per la medicina sono scaturite grazie ai trapianti. Per questo, insieme a Giovanni La Valle, Direttore Generale dell’AOU Città della Salute e della Scienza di Torino, siamo orgogliosi che il nostro ospedale sia impegnato nella ricerca e sviluppo in questo settore”.

Il volo realizzato il primo di ottobre apre la sperimentazione sul campo sia del drone sia della capsula che conterrà il materiale biologico. Altri voli sperimentali saranno realizzati per mettere a punto la tecnologia definitiva che sarà poi utilizzata per i trasferimenti reali di organi e materiale biologico.

La Città di Torino e la Drone Unit della Polizia Municipale hanno avuto un ruolo fondamentale per la realizzazione del volo supportando e facilitando le procedure di autorizzazione e garantendo la piena sicurezza della sperimentazione attraverso l’impiego di 24 unità delle forze dell’ordine. Inoltre, l’iniziativa Torino City Lab e la Casa delle Tecnologie Emergenti di Torino hanno contribuito e contribuiranno in maniera significativa alla realizzazione e divulgazione dei risultati tecnici del progetto INDOOR.

Fra i partner del progetto, la start up ABzero, incubata preso il Polo Tecnologico di Navacchio, spin off della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa, si è occupata di guidare l’iter autorizzativo per poter effettuare le operazioni di volo secondo la procedura richiesta da ENAC.

Inoltre, l’azienda ha offerto il suo sistema multimodale brevettato, composto di drone multicottero elettrico, capsula intelligente e software integrati, per la consegna di sangue, emocomponenti, organi, medicinali e vaccini, che abilita il personale medico all’utilizzo di droni in maniera semplice e immediata, nel rispetto delle normative vigenti, garantendo la qualità del bene trasportato e il controllo costante della consegna automatica in totale sicurezza.

Il punto centrale dell’innovazione di ABzero è la Smart Capsule®, un contenitore medicale dotato di intelligenza artificiale e provvisto di speciali sensori per il mantenimento della temperatura, del pH, dell’umidità e dell’emolisi del sangue. La capsula è in grado di trasportare in totale sicurezza materiali biomedicali urgenti quali emocomponenti, farmaci e in futuro organi.

Attraverso un’applicazione mobile dedicata è possibile attivare un volo completamente autonomo, ovvero far viaggiare il drone a una distanza che non consente al pilota remoto di rimanere in contatto visivo diretto e costante con il velivolo ma gli permette di supervisionare le operazioni da remoto, mentre l’Intelligenza Artificiale di bordo monitora e gestisce automaticamente le condizioni ambientali, l’integrità dei beni salvavita e la sicurezza delle operazioni di volo.

L’uso di droni al servizio della medicina è un’innovazione che porterà vantaggio a tutto il sistema sanitario pubblico.

I costi che si sostengono attualmente per il trasporto su strada o tramite elicottero, non solo di organi ma anche di farmaci e altri presidi spesso vitali, saranno ridimensionati in maniera significativa grazie all’impiego dei droni, con un consistente risparmio complessivo su tutta la filiera.

Non solo: la sperimentazione avviata a Torino col primo volo sperimentale del progetto INDOOR apre la strada ai voli con droni in ambiente urbano, con molte possibili ricadute utili per il trasporto di beni per utilità pubblica, non solo di tipo medico, in aree densamente popolate.

 

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I Mondiali di Calcio dei Trapiantati 2024: un inno alla vita e alla solidarietà

I Mondiali di Calcio dei Trapiantati 2024: un inno alla vita e alla solidarietà.

Settembre 2024 ha visto lo svolgimento della prima edizione della Transplant Football World Cup, un torneo unico organizzato a Cervia, in Romagna, per persone che hanno beneficiato di un trapianto di organo. L’evento ha coinvolto 11 squadre da tutto il mondo e ha messo al centro i valori della solidarietà e della rinascita attraverso lo sport.

Il torneo ha visto la partecipazione di squadre composte esclusivamente da atleti trapiantati, che si sono sfidati con passione e determinazione. Ogni partita è stata una dimostrazione di coraggio e resilienza, e ogni gol ha rappresentato una vittoria non solo per gli atleti, ma per la vita stessa.

Il Cile ha conquistato il titolo, battendo la Spagna in finale con un netto 5-1, aggiudicandosi così la coppa del mondo di calcio a 7 per trapiantati. L’Italia, rappresentata dall’ANED Sport – Nazionale Italiana Trapiantati e Dializzati, si è piazzata al quinto posto, dopo aver battuto l’Irlanda​.

Nazionale Italiana Trapiantati 2024

Fonte: ANED Sport – Nazionale Italiana Trapiantati e Dializzati

La manifestazione, promossa dalla Transplant World Games Federation e supportata dall’AiCS, ha riunito oltre 200 calciatori trapiantati, assistiti da un team di medici e fisioterapisti. Tra i momenti salienti, la “Partita del dono”, giocata dai volontari e una rappresentativa di partecipanti, ha ricordato l’importanza della donazione di organi.

I Mondiali di Calcio dei Trapiantati 2024 non sono stati solo un evento sportivo, ma un potente strumento di sensibilizzazione, che ha mostrato come la vita possa essere vissuta appieno grazie alla solidarietà e al progresso medico.

Nuovi traguardi per la Rete Trapianti Italiana nel 2023

Nuovi traguardi per la Rete Trapianti Italiana nel 2023

Il 2023 è stato un anno eccezionale per la Rete Nazionale Trapianti, con un significativo incremento dell’attività di donazione e trapianto in Italia. I dati parlano chiaro: sono stati effettuati 4.466 trapianti (+15,2% rispetto al 2022) e 1.667 donazioni (+14,2%), con il Paese che si posiziona al secondo posto in Europa per il tasso di donazione per milione di abitanti (28,2), dietro solo alla Spagna.

I tassi di donazione in Europa

I tassi di donazione in Europa: i dati per milione di popolazione.
(Immagine tratta dal Report Annuale 2023 della Rete Nazionale Trapianti.)

Per il Piemonte, la favorevolezza dei cittadini e la professionalità dei sanitari hanno permesso di raggiungere nel 2023 valori donativi straordinari. I donatori sono stati 179 (40,9 per milione di popolazione – pmp), in assoluto il miglior risultato di sempre e in aumento del 36% rispetto al 2022. Questo dato è in linea con l’incremento registrato a livello italiano, e pone la nostra regione ancora una volta fra quelle migliori per procurement di organi.

Le donazioni a cuore fermo (DCD) hanno segnato un aumento del 61%, contribuendo per il 12,6% al totale delle donazioni. Questo straordinario progresso riflette l’impegno della Rete e dei professionisti coinvolti, con 211 donatori DCD registrati nel 2023.

Nonostante i risultati positivi, rimangono sfide come il tasso di opposizione alla donazione, che si attesta al 30,3%, e la scarsa diffusione della donazione da vivente, con soli 387 trapianti effettuati nel 2023.

Il Report Annuale 2023 evidenzia una Rete Trapianti in continua crescita, capace di garantire nuove opportunità di cura e ridurre il numero di pazienti in attesa di un organo.

Qui si può consultare il report in versione integrale: C_17_cntPubblicazioni_636_allegato.pdf (salute.gov.it)

I numeri del Centro Regionale Trapianti di Piemonte e Valle d’Aosta al 30 giugno 2024

I numeri del Centro Regionale Trapianti di Piemonte e Valle d’Aosta nel primo semestre 2024

Nel primo semestre del 2024, i volumi di attività della rete di donazione e trapianto del Piemonte e Valle d’Aosta si sono mantenuti costanti, in linea con i dati registrati nel 2023. Questo trend indica una stabilità del sistema, nonostante le sfide affrontate dal settore sanitario.

Da inizio 2024 sono stati eseguiti: 130 trapianti di rene, 92 di fegato, 19 di cuore e 9 di polmone. Inoltre, sono state trapiantate 342 cornee, 242 tessuti muscolo-scheletrici, 15 valvole e 1 vaso. Infine, sono stati innestati 26.184 cm2 di cute e 53 membrane amniotiche.

 

 

 

 

 

 

 

Questi numeri confermano il continuo impegno della rete ospedaliera nel garantire trapianti tempestivi e di qualità, fondamentale per migliorare la qualità della vita dei pazienti.

LE DONAZIONI

Nei primi sei mesi di quest’anno, in Piemonte e Valle d’Aosta sono stati prelevati organi da oltre 37 donatori ogni milione di persone. Questo risultato è particolarmente significativo se confrontato con la media nazionale, sottolineando l’eccellenza del Piemonte e Valle d’Aosta nella promozione della cultura della donazione.

Sono stati utilizzati organi e tessuti del 58% dei possibili donatori (81 persone). Il 10% è risultato inidoneo e, purtroppo, il 31,7% non ha dato il consenso alla donazione (44 persone). Un possibile donatore, purtroppo, ha avuto un arresto cardiaco.

 

LE LISTE D’ATTESA

Le persone in lista d’attesa sono di due tipologie: pazienti che, qualora l’organo fosse disponibile, verrebbero istantaneamente sottoposte al trapianto (lista attiva), e pazienti diversamente e temporaneamente indisponibili per problemi di salute facilmente risolvibili (come un’ernia, un’infezione, etc.)

Al 30 giugno 2024, la lista attiva è così composta: 230 persone sono in attesa di un rene, 64 di un fegato, 66 di un cuore, 35 di un polmone e 2 di pancreas.

Il primo grafico rappresenta la lista attiva ed il secondo comprende sia i pazienti attivi che quelli temporaneamente sospesi.

Ridurre i tempi di attesa per un trapianto è essenziale per aumentare le probabilità di successo e migliorare le condizioni di salute dei pazienti. Il monitoraggio costante e la gestione efficiente delle liste sono cruciali per ottimizzare l’assegnazione degli organi disponibili.

PERCHÉ SCEGLIERE DI DONARE

Donare gli organi è un gesto di grande altruismo che può salvare vite e offrire una nuova speranza a chi è in attesa di un trapianto. La decisione di donare rappresenta un’opportunità per trasformare una perdita in un dono inestimabile per altre persone, contribuendo a prolungare e migliorare la qualità della loro vita.

 

Desideri tutti i dati dettagliati? Qui puoi scaricare il report originale https://www.trapiantipiemonte.it/documenti/