Ad Alessandria al via il trapianto di microbiota
Solo sette strutture in Italia eseguono il trapianto di microbiota intestinale: una in Piemonte, l’Azienda Ospedaliera di Alessandria. L’Azienda ha ricevuto l’autorizzazione alla pratica dal Centro Nazionale Trapianti, con indicazione al trattamento dell’infezione intestinale da Clostridium difficile, e sicuramente l’autorizzazione qualifica il territorio come una eccellenza nelle attività trapiantologiche. Il trapianto di microbiota intestinale consiste nell’inserire, durante una normale procedura di colonscopia, la parte batterica vitale del materiale fecale di un donatore selezionato a un ricevente compatibile. Gli studi riportano ottimi risultati. «Questo trattamento – chiarisce il professor Amoroso – è paragonabile al trapianto di un organo ed è altrettanto sicuro, infatti è sottoposto alle medesime verifiche e severi controlli di qualità identificati dai requisiti contenuti nel Programma Nazionale che afferisce al Ministero della Salute». «Nello specifico – aggiunge Carlo Gemme, direttore del reparto di gastroenterologia della struttura alessandrina – si tratta di un trapianto, contenuto in una sacca analoga a quelle del plasma ma che contiene miliardi e miliardi di batteri e miceti. La sacca viene conservata fino al suo utilizzo congelata in biobanche e contiene l’adattoma, cioè il genoma variabile dei microrganismi che vivono nell’intestino (il microbiota), sempre più al centro delle ricerche perché fondamentale per il nostro benessere». Ad effettuare il trapianto fecale è una squadra di esperti: medici del reparto di gastroenterologia, della divisione di Microbiologia diretta da Andrea Rocchetti e della struttura dei Laboratori di Ricerca diretto da Annalisa Roveta che afferiscono al Dipartimento Attività Integrate Ricerca e Innovazione diretto da Antonio Maconi. «L’Unità di Ricerca Microbiota, nata nel 2019, ha come obiettivo finale – chiarisce Maconi – la creazione di un centro di FMT (Trapianto Microbiota Fecale) presso l’Azienda Ospedaliera, come da Programma Nazionale e lo studio del resistoma batterico, così come lo sviluppo di un’attività di ricerca sul microbiota, anche grazie alla collaborazione con l’Università del Piemonte Orientale, nell’ambito della linea di ricerca: “Food and Health”». Inoltre ci si sta muovendo per allestire un Registro del Trapianto di Microbiota Fecale che raccolga tutti i dati delle persone sottoposte a FMT, a scopo di ricerca. «Sono lieto di un risultato così importante – conclude Valter Alpe, Direttore Generale dell’Azienda Ospedaliera di Alessandria – che testimonia la traslazionalità della ricerca che diventa pratica clinica. L’impegno di una unità di ricerca è stato riconosciuto e ora l’ospedale ha una arma terapeutica per una patologia diffusa e invalidante».